( Dentro di me è un animale selvaggio
che una volta fu ferito a morte
e non sopravvive, se sopravvivere può dirsi,
che proteggendosi, separandomi dai cari
esseri, viventi e scomparsi, o che vorrebbero
diventarlo - suppongo -, ma non si può
far ragionare il piccolo solitario,
supplire al torto prima delle parole.
Prima è una parola illusoria, non conduce a
nient'altro che a condurre i nostri passi al niente
quando non ci si ritrova sotto al vento
dell'approdo, la corrente buona che ti tiene
dritto all'erta, pronto a raccogliere
a mordere a baciare quest'ombra di bellezza ).
***
ESPERIENZE
( Esperienza del niente )
C'è questo silenzio, c'è tutto quello
che scriviamo come elusione distratta
di ciò che un tempo ci ha spinti a dire,
a scegliere questa parentesi dove sussiste
ciò che sei, che vibra in dispersa voce.
( Esperienza, esfoliazione )
Cadono le foglie, cadono i capelli, le maschere
e noialtri presto cadremo, così
numerosi che mai avremmo creduto che tanti
ne avesse disfatti colei che non ha occhi
per piangere sulle nostre spoglie di cipolla, la camusa.
***
TERMINUS POST
Ti ricordi quelle sere di quasi primavera
cielo profondo in cui contemplavamo Venere
trionfante e fredda lontano dai nostri virus
la cui paura già ci lasciava vacillanti?
Ora che il mondo intero si stravolge
e rifiuta di fare finta ancora
di poter ricominciare tutto come prima,
dalle nuvole chiniamo gli occhi all' humus.
Era, dopo, un sogno sotto le palpebre,
orizzonte nascosto dietro volti
di cari esseri desiderosi di tornare alla terra,
progetto di feste d'amore e di viaggi...
Ricordi queste parole di un solitario :
siamo tutti vapore di una stessa nube.
(Inedita, 20 Marzo 2020 )
***
Tutto ciò che puoi scrivere è cancellato
dal crepuscolo che scende su di noi
tra i vani conciliaboli degli ospiti
di questo albergo per cui nessuno ha chiave.
Ma la straziante dolcezza del fogliame.
***
ABITARE L'INVISIBILE
Se a lungo ascolti
i piccoli rumori emessi dalla casa
un fruscìo basso
continuo sottostante
ti consegnerà al mondo ripudiato.
***
DOPO
Anche stamani, Dio, Grande
Madre, o chi altro, Coniglio
scuoiato, Vi supplico
di dimenticarvi di noi - trascurabili
e stanchi di subire, di contemplare
l'inutile bellezza, di provare
dolore, non avete di meglio
da fare -
tra di voi nella corte del cielo?
Jean - Charles Vegliante da Rauco in noi un linguaggio ( Trad. di M. Lecomte )
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