Il torrente di luce nei tuoi occhi mi fu fede...
HAI UN NOME
Il tuo nome,
giacché tu l'hai. La vita non è stata
altro che un nome. Lo so, e non esisto.
Un nome respirato non è un bacio.
Un nome che si incalza sopra un labbro
non è il mondo. E' sognarlo da ciechi.
Così sotterra respirerai la terra.
Sopra il tuo corpo respirerai la luce.
Nacqui dentro di te: perciò sono morto.
***
BACIO POSTUMO
Tacito, ancora le mie labbra sulle tue,
io ti respiro. Sogno in vita o è vita.
L' immaginata vita è lì nel bacio
che vive solo. Senza noi, risplende.
Noi siamo l'ombra. E' esso il corpo se veniamo meno.
***
CHI FA VIVE
La memoria di un uomo è nei suoi baci.
Ma non è verità memoria estinta.
Numerare la vita ai baci dati
non è lieto. Ma darli senza memoria è più triste.
Con quanto è fatto si misura il tempo.
Fare è vivere ancora, o esser vissuti,
o prossimi. Chi muore vive e dura.
***
IL LIMITE
Basta. Non è insistere guardare il lungo
sfolgorìo dei tuoi occhi, finché il mondo finisca.
Guardai, ed ebbi. Contemplai, passava.
La dignità dell'uomo è nella morte.
Ma il brillìo temporale ha verità,
colore. La luce pensata inganna.
Basta. Il torrente di luce dei tuoi occhi
mi fu fede. Per essi vidi, vissi.
Giunto al fine, oggi bacio questi termini.
Il mio limite, tu. Il mio sogno. Sii!
***
I MORTI
Gli occhi neri, come quelli azzurri.
E i verdi, vivi. Tutti - oggi - serrati,
dormono. La loro luce ora soffoca
il raggio minerale. Il cielo è alto
e freddo. Ma non contemplano,, più freddi, i volti,
non danno verità. Né c'è altra verità che qui, dormienti,
questi miseri corpi. Taci e passa.
Vicente Aleixandre da Poesie della consumazione ( Trad. di F. Montalto )
Nessun commento:
Posta un commento