Non si sa dove andare quando soffia il vento...
NELLA SUA ALTRA IRLANDA
E' un paese piccolo. Il vento soffia dalle
dune coprendo di sabbia l'ampia strada.
Il lastricato è bagnato, qua e là, spessi strati di vetri rotti,
la luce si disperde in lunghi artigli.
I nomi sono solitari, le imposte vuote -
non c'è nessuno in giro quando soffia il vento.
La maestra delle novizie le ha mandate tutte
nel coro al piano superiore, a officiare
per la liberazione da tuoni e fulmini.
I lampi screziano le vetrate zigrinate,
l' harmonium ansima dalla fatica,
in cima alla torre l'uragano picchietta il suo ritornello.
E sul prato del luna park la giostra
turbina fischiando. Il vecchio ha raggiunto
il suo aiutante sulla pedana. Urla a suo figlio
di lanciargli una fune per fissare il pilastro
allentato, prima che il tendone o l'intera ruota
si sollevi e vada alla deriva sfracellandosi.
Ma la giostra è fuori controllo, macina velocità
con un ringhio che sovrasta i tuoni. Ha ricominciato
a piovere; l'aiutante del vecchio,
faccia scura con i baffi, si regge.
Provano a fermarla con il loro peso,
urlano al più giovane di aggrapparsi alla fune;
è un paese piccolo, un paese piccolo,
non si sa dove andare quando soffia il vento.
***
ANACORETA
Nella sua ultima stagione era cambiata.
Il pellegrino non avrebbe trovato
che il vano ricoperto di muschio accanto al portico della chiesa
da cui un tempo passavano l'acqua e una pagnotta.
Poche parole, un ordine. Sì, lei sapeva chi era lì,
ancora pregava per tutti chiamandoli per nome. Ricordo
quando mi donava un'ora delle sue visioni,
quando levitava - era sempre stata sorda -
quando l'esile musica della zampogna risuonava oltre l'inferriata.
***
UN' ONDA
Quando ritorna l'onda?
Ora tutto è fermo,
la superficie è tesa e sinuosa.
Si muove quasi fosse attirata dal tempo futuro
mormorando come il vociferare pettegolo di una folla,
accumulando scogliere di glossari.
Ritirandosi trascina via sassolini, martellante, scarica
sulle bocche aperte macigni di parole adulanti.
Così le parole sono lì, ma immobili. Quando l'onda torna
indietro
sommerge il braciere del guardiano
e le grida maccheroniche della strada,
l'onda si abbatterà su tutti i nomi.
Le parole saranno lì, ma già
scritte nel nuovo corsivo,
esitanti come spume sulla cresta di una marea.
una pellicola e un'increspatura che si alternano,
trasparenti come ghiaccio sottile svelano
un prezioso mosaico di sabbia.
I pesi sono sepolti,
l'acciottolato del cantiere
affonda in profondità con la sua zavorra di frammenti.
La voce dell'onda sarà tutto ciò
che ci aspettiamo di capire.
***
NELL' ALTRA SUA CASA
Nell'altra sua casa i libri sono tutti in fila negli scaffali
e la curiosità potrebbe indurre a tirarli giù.
Il postino porta lettere a tutta la famiglia,
la tavola è apparecchiata e sparecchiata da mani invisibili.
Sono i morti a servirci, io vedo
il bicchiere di mio padre, sottomano la bottiglia di acidula
birra scura, sorvegliare il suo posto ( so che non è reale,
è l'unico ragazzo con sei sorelle a non avere mai imparato
a mettere in tavola, ma i libri sono disposti secondo il suo volere).
In questa stanza con un fuoco, libri, un pasto e un istante
in cui tutti scompaiono per andare a lavarsi le mani,
un uomo entra dalla porta, si toglie il cappotto,
si gira come un ballerino e prima di toccare terra
agguanta un giglio da qualche parte. Dove è passato lui,
si svuotano le tasche ogni volta che si apre una porta;
ma il fiore ha viaggiato con lui ed è in buone
mani -
su una mensola spicca una lettera con un grande fiore colorato .
Lui borbotta ancora una volta, Avanti, in nome di Dio -
fuori echeggiano voci di donne, lui fa un respiro profondo e
rapidamente
torna a conversare con il fuoco, sorridendo e scaldandosi le
mani -
in questa casa non c'è bisogno di aspettare il verdetto della
storia
e ogni pagina rimane aperta alla versione di tutte le altre.
Eiléan Nì Chuilleanàin da The girl who married the reindeer ( trad. inedite di G. Meriggi )
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