Non ricordo di essere vissuta...
CONVERSAZIONE CON GLI ASSENTI
Non ricordo di essere vissuta
mi dirai
non dirò - ti dirò - di averti vissuta.
Non ricordo a un certo punto
di aver sbottonato la carne, dirai
e io non ricordo di averti chiusa
nel legno.
E nemmeno ricordo bene - dirai - che significa
carne
forse legno, forse albero
ah,se tutto fosse albero, mi dirai.
Ma adesso tutto è albero
amore.
***
BOTTIGLIE PER NAUFRAGHI
Le parole che non trovi
sono tutte in certi uomini
impegnati a coltivare interi alfabeti d'aria.
E anche se nel posto dove vivono
l'unica acqua è quella della pioggia
loro li affidano a certe bottiglie per i naufraghi,
che se non si infrangono prima,
c'è il rischio possano perfino
dissetare.
***
UNA SEMPLICE FACCENDA DI VENTO
Il fatto di insistere a innaffiare parole
sperando che fioriscano
in caldi succedanei della vita,
il timido scostare un po' la pelle
per guardare oltre la gabbia delle vertebre
l'insistente dischiudersi di vuoti,
e che dire della carne, corta rincorsa
verso un dirupo di orologi
per depositi di volti che non parlano,
se non che ci manca il talento della foglia
di ospitare una nuvola sul palmo
e poggiare fra i denti acini di aria.
Seduti al tavolino di un caffè
guardiamo questo gioco del vento
con le briciole del corpo di chi passa
e non fa più in tempo a poggiare il piede
a terra,
piacevole arabesco di polvere nell'aria
che agli occhi - però - ci dà fastidio.
Massimiliano Damaggio da Vapore ( inedito )
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