domenica 16 ottobre 2022

LA TERRA DI RISULTA DI MIA

 


                                                            Pietà in questa notte altrui...




PIETA' DI NOI


Pietà di noi, pietà,

dell'erba che non cresce, pietà,

del tetto e la facciata, degli usci

senza chiave, pietà, dei nostri

ambienti vuoti, pietà del suono e

della luce, ancora spenti


pietà, di noi qua dentro, pietà,

con le finestre finte

pietà, dell'abitarci assente

del non poterci stare

pietà, pietà, pietà,

di noi in questa casa, pietà,

in questa notte altrui.



                                        ***


A BURIDANO *


Forse io non so scegliere

e potrei un giorno morirne,

sei tu ad affermarlo

e ne sembri convinto.

Rimarrei qui forse ad aspettare

che la scelta si compisse da sé,

sei tu ad insegnarlo

e non ne hai alcun dubbio,

e alla fine vincerebbe la fame

o una forma mortale di inedia,

sei tu a ricordarlo

lo ripeti e lo scrivi.

Ma che dire del violento tepore del fieno

nella notte o la mattina d'inverno;

che sai dirmi del suo folle profumo

a insinuarsi nel sonno più ottuso...

Su, prova a dirmi dell'urgente colore

che si strugge in quei due cumuli accesi

e non si può che toccare, annusare,

riguardare, riguardare

senza osare scegliere mai.



                                         ***


JAGDTROPHAE


La famiglia si è smembrata

ed è rimasta la mia testa

a sorprendere l'amore

in prospettiva inusitata,

a difendere la noia sorvegliare

l'ansia al cubo aspettare che

la luce faccia il giro dello

spazio e poi sparisca tutto

sotto sorvolato senza

il corpo e i suoi bisogni

senza voce a grugno aperto

la mia testa qui da sola.




                  Mia Lecomte   da  Terra di risulta



* A Giovanni Buridano, filosofo medioevale, è attribuito un paradosso secondo il quale, se un asino venisse costretto a scegliere tra due cumuli identici di fieno, nell'incertezza finirebbe per morire di fame.




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