martedì 11 ottobre 2022

IL PADRE NOSTRO DI ALESSANDRO 1

 


                                                           Liberaci dal male, Domine...


"Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro : " Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?". Gli rispose : " Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse : " Pasci i miei agnelli ".

(...)

Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse : " Mi vuoi bene )" e gli disse : " Signore, tu conosci tutto, tu sai che ti voglio bene ", Gli rispose Gesù: " Pasci le mie pecore."

 ( Dal Vangelo di Giovanni )





PIETRO E L'AMORE CHE LIBERA



" Avrei voluto che non finisse mai, avrei voluto durasse in eterno. Fino a quel momento, l'istante esatto in cui ebbi paura. Gesù alzò lo sguardo e guardò Pietro negli occhi. Non erano di tenerezza i suoi occhi, né di dolcezza. Erano gli stessi che avevo visto quando si confrontava con il demonio, occhi acuminati e sicuri, taglienti. Non  credere a chi ti racconta della sua apparizione sulle rive del lago con la morbidezza di un amplesso: l'incontro con il Vivente non è mai una carezza. Unicamente il lessico era d'amore, il resto fu un esorcismo. Pietro doveva decidere di farsi liberare oppure no. E quel giorno Pietro rischiò di morire, e forse anche noi con Lui.



                                            ***


" Liberaci dal male ", masticavo tra me e me mentre avrei voluto che Gesù lasciasse la presa. Perché insisteva? Perché assaliva Pietro? Come l'angelo con Giacobbe : parlavano d'amore, ma in realtà lottavano. Pietro non si meritava questa prova, poteva morire. Era troppo dura. " Liberaci dal male", ripetevo tra me e me, ma in quel momento ho avuto paura di credere che il male fosse Lui stesso, quel Vivente che non ci lasciava in pace, quel Risorto che non ci permetteva di elaborare il lutto da soli, di quell'innamorato tradito che tornava a infilzare il cuore del traditore con la domanda più perversa  e pericolosa : mi ami?



                                                 ***


Ringraziai di non essere stato il prescelto: cosa avrei potuto rispondere? Che non lo sapevo più, che non sapevo cosa volesse dire amarlo, che comunque ero scappato e che ho fatto quello che potevo. Che non poteva umiliarmi con quella domanda. Cosa ne sapevo io dell'amore? Ricordo di aver pensato di odiare quel Maestro che ci aveva rapito dalla tranquillità delle nostre vita e non ci lasciava andare nemmeno da morto. Che ci perdonasse e basta, oppure ci dimenticasse. Ma perché pretendere da Pietro una risposta? Per fortuna non scelse me, non sarei stato pronto. E forse non lo sarei neppure ora.



                                             ***

Pietro dimostrò una forza che mi lasciò senza parole. Alla prima domanda del Maestro, a quella pretesa d'amore, io avrei solo giurato che sì, certo che lo amavo, e che può succedere di sbagliare, ma l'amore, quello rimane... Pietro invece fece una cosa enorme e così iniziai a capire cosa significa davvero farsi liberare dal male. Si inizia come Pietro: smettendo di fidarsi solo di sé. " Tu lo sai, gli disse ". Pietro in quel momento smise di appoggiarsi sulle proprie forze soltanto e coinvolse il Risorto: decidi tu se sono degno d'amore. E tutti ammutolirono.



                                           ***

Pietro stava uscendo da sé, non contava più sulle proprie forze soltanto. Dal male ci si libera confidando in un amore più grande. E' difficilissimo, vedi? Significa cedere, comprendere che nessuno si salva da solo, che per quanti sforzi tu faccia, per quanta passione ci metta, per quanta santità e amore tu creda di possedere, sarà sempre e solo l'atto d'amore di un altro a salvarti la vita. " Tu lo sai", disse Pietro.  Tu lo vuoi? E allora liberami.



                                            



                  Alessandro Dehò  da   Padre Nostro



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