" La libertà é quel bene che ti fa godere di ogni altro bene" ( Montesquieu )
(…)Per un istante intravvide la speranza di poter essere utile
nonostante la reclusione. Negli ultimi giorni gli era passata per
la mente un'infinità di pensieri. Erano come piccoli spiragli di
luce che davano vita a un universo di stelle. Da piccolo, gli
piaceva unire i punti di luce del firmamento, scoprendo le
costellazioni. Ora, nella penombra della sua prigionia, gli si
presentava la possibilità di tracciare un percorso che unisse i
diminuiti bagliori che ancora ritrovava dentro di sé. La sua vita
era stata messa alla prova: gli era stato chiesto di firmare una
dichiarazione falsa, era stato accusato di mentire ed era stato
rinchiuso per fargli pressione,affinché cedesse davanti al nuovo
Governo. Tutto questo lo spingeva a chiedersi giorno e notte
perché mai dovesse rinunciare alla libertà e cosa stava
ottenendo in cambio.
Una scintilla di speranza cominciò a riaccendersi.
Ma le notti cadevano - plumbee -sulla sua idea di scrivere come
Paolo ( di Tarso n.d.r. ). Col buio,un manto di tristezza e
oppressione, gli ricordava che la sua vita era un incubo.A volte
rimaneva sveglio e le domande degli interrogatori lo
pungevano come spilli. In mezzo a un combattimento corpo a
corpo con la tristezza, Thuan vide passare per la memoria un
ricordo prezioso, e lo trattenne. Si concentrò ad assaporarlo.
Erano passati vent'anni da una passeggiata con suo zio Diem.
Camminavano su un sentiero che aveva grandi platani ai
margini. Il suo padrino gli narrava storie avvincenti della sua
infanzia. E mentre da un albero cadeva una grande foglia, gli
disse: " A volte, la penuria risveglia la nostra maggiore
ricchezza ". Lo zio parlava piano, come se cercasse di
ricomporre la sapienza, estraendola dalle cose vissute.
" Guarda, quando eravamo poveri, non avevano neanche un po'
di carta per scrivere. Ma quanto sono diventato ricco quando
sono riuscito a imparare a scrivere caratteri cinesi su foglie di
banano, con un poco di polvere!
Thuan rimase a guardare fisso un calendario appeso alla parete
Nel resto della stanza spoglia, oltre al giaciglio c'erano solo il
libro che gli avevano lasciato e una penna. Il solo fatto di aver
ricordato lo zio Diem gli fece venir voglia di sorridere.
Una scintilla si accese dentro di lui quando capì da dove poteva
cominciare . (…)
Teresa Gutiérrez de Cabiedes da Van Thuan ( libero tra le sbarre )
Un vero martire Van Thuan, testimone di una fede luminosa che lo ha sostenuto nei 13 anni di prigionia - di cui 9 in isolamento!- sotto il regime comunista del Vietnam del Nord ! Leggere la sua storia, pur nell'estrema durezza della sua esperienza, è respirare una boccata di aria fresca. Proprio come in questo brano che hai scelto, ricco di essenzialità, delicatezza e coraggio indomabile.
RispondiEliminaGrazie, Frida, e buon pomeriggio!!!
Il tuo messaggio riassume bene la storia di un martire della fede, ma anche di un uomo sensibile e delicato, come si può evincere da questo brano, ricco di poesia e di sentimento.
RispondiEliminaTi ringrazio per questo più che pertinente complemento al post.