domenica 22 luglio 2018

RITRATTI DEL DESIDERIO 4



(…) La parola " desiderio" non definisce un godimento illimitato,
       senza Legge, erratico, privo di responsabilità, ferocemente
       compulsivo e sregolato, quanto piuttosto la capacità di lavoro,
       di impresa, di progetto, di slancio, di creatività, di invenzione,
       di amore, di scambio, di apertura, di generazione.
       Desiderio non è solo consumazione dell'oggetto e di se stessi,
       ma  anche - come direbbe Lacan - ciò che resiste a qualunque
       sogno totalitario e a qualunque impresa di omologazione. In
       questo senso " il desiderio di avere un proprio desiderio" resta
       il fattore di resistenza a tutte quelle sirene suggestive che
       offrono la promessa di un'assimilazione dell'umano in una
       Comunità di monadi libere di godere senza limiti, in una
       Comunità iperedonista, dunque senza soggetto e fondata sul
       godimento seriale dell' Uno, come quello che la follia del
       discorso capitalista ha provato a realizzare. Non dobbiamo
       dimenticare che la parola " desiderio" non rinvia solo allo
       scandalo di una insoddisfazione che si rinnova perennemente,
       ma anche alla fertilità della generazione, alla soddisfazione
       del riconoscimento,all'esistenza di un orizzonte che è speranza,
       avvenire, frutto, realizzazione, visione, sogno, comunione
       senza promessa di liberazione, singolarità, dono, possibilità.
       La parola " desiderio" porta già nel suo etimo la dimensione
       della veglia e dell'attesa, dell'orizzonte aperto e stellare, dell'
       avvertimento positivo di una mancanza che sospinge alla
       ricerca. Il desiderio non può essere confuso col godimento
       autistico, non è volontà di godere, non è appropriazione delle
       risorse, accaparramento della terra, dominio, sopraffazione,
       sfruttamento. Il desiderio porta sempre con sé una povertà -
       una lontananza - che è un tesoro. Alcuni hanno ironizzato su
       questa versione del desiderio, vedendovi l'apologia di una
       teologia negativa. Ma gli psicoanalisti sanno che non c'è
       desiderio capace di generatività che  non includa la
       castrazione: non si può avere tutto, godere di tutto, sapere
       tutto, essere tutto.  (…)


              Massimo  Recalcati    da   Ritratti del desiderio


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