domenica 22 luglio 2018
RITRATTI DEL DESIDERIO 2
(…) Oggi in molti ci chiediamo se questo potrà durare ancora a
lungo; se questo iperattivismo forsennato che anima questo
discorso non abbia segnato il passo; se la lezione di questa
grande crisi dell'economia capitalista - che non è solo
finanziaria , ma innanzitutto etica - non ci avverta sull'
insostenibilità del discorso che la sostiene. Oggi in molti ci
chiediamo dove porterà quella corsa senza principio né Legge
- se non quella del godimento avido - della seggiola
hitchcockiana ( una sedia a rotelle fatta viaggiare a una
velocità ingovernabile...Lacan ha proposto un'immagine alla
Hitchcock per raffigurare un'economia che già negli anni '70
considerava destinata fatalmente a scoppiare . n,d.r.) descritta
da Lacan .Non siamo forse nel mezzo di un passaggio storico
epocale che sancirà l'esplosione fallimentare di questa folle
macchina di godimento?
L'osservatorio della psicoanalisi ci può offrire un quadro
preciso dl nostro disagio. Nella precarizzazione della vita, la
fede nell'oggetto- feticcio, dell'oggetto- marca, dell'oggetto -
idolo,dell'oggetto che promette la guarigione dal dolore di
esistere, vacilla drammaticamente sotto i colpi sordi di un
immiserimento e di una spogliazione mentale e sociale dell'
esistenza. Quello che non possiamo non vedere è che, anziché
liberare il desiderio dai suoi vincoli materiali , morali e dalle
sue inibizioni sociali -insomma dalla sua nevrosi - il discorso
del capitalista lo ha piuttosto ucciso, lo ha spianato sotto il
rullo di una rincorsa disperata verso un godimento tanto
necessario quanto privo di soddisfazione. E' il paradosso dell'
iperedonismo del nostro tempo: la pulsione appare dotata di
una potenzialità infinita, si afferma come finalmente libera,
svincolata dai limiti della Legge, ma questa libertà non è in
grado di generare alcuna soddisfazione. E' una libertà vuota,
triste, infelice, apaticamente frivola . (…)
Massimo Recalcati da Ritratti del desiderio
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