" Amore è donare all'Altro quello che non si ha"
Jacques Lacan
( Il dono d'amore è dono della propria mancanza, è dono all'amato della mancanza che l'amato sa aprire nell'amante.
E' dono del segno che l' Altro mi manca, che la sua esistenza sa scavare in me la mancanza ).
Non sento di essere d'accordo sul donare quello che non si ha, sulla mancanza si, ma una volta qualcuno mi ha detto (ricordo le parole ma non chi le ha pronunciate) che per donare/donarsi a qualcun altro devi essere prima consapevole di chi sei e di ciò che puoi donare solo tu, devi prima appartenerti (nel senso di essere consapevole) per poterti donare a qualcun altro, a quella persona unica che è per te... mi viene in mente per spiegarmi meglio il gesto della lingua dei segni per dire "ti amo": si porta la mano sul cuore facendola scorrere come per prenderlo e si porge all'altro col palmo in su, questo sottintende che la persona amata è una sola perché non abbiamo tanti cuori ma solo uno e una volta donato non puoi riprenderlo, per cui bisogna veramente essere consapevoli di se stessi e dell'altro prima di poter donare il proprio cuore.
RispondiEliminaLacan era un Maestro di un certo genere di psicoanalisi che ha fatto scuola: e si può essere d'accordo o no sulle sue affermazioni, che comunque vanno lette non alla luce né nella mente ( sarebbe un paradosso ), né del cuore ( hai ragione tu quando dici che per donarsi bisogna quantomeno conoscersi ), ma solo riportandole ad una visione prettamente psicoanalitica.
RispondiEliminaIn questa frase ( o meglio nella sotto- frase esplicativa ) si voleva mettere l'accento sull'assenza, o meglio sulla " mancanza" che non è solo dell'Altro, ma - dato il rapporto d'amore che unisce - diventa anche un mancare a se stessi.
Grazie per il tuo intervento.
E non manca se non ciò che si ama ( ecco il segno distintivo dell' amore ), compresa la coscienza di noi stessi, che l' Altro rende più chiara.
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