giovedì 19 luglio 2018

PRINCESA ( e altre regine )

 
 
                                   
                                                 Così fu quell'amore dal mancato finale...


(…) Le donne delle canzoni di Fabrizio De André sono nomi che
       ciascuno ha pensato di sapere a memoria, di conoscere alla
       perfezione - intendo dire - per averle portate nella sua vita a
       spiegare, consolare, illuminare un momento. Proprio quel
       momento, che pensavi fosse una storia solo tua, e invece
       guarda: lui la sapeva.Nina, Ninetta, Teresa, Fernanda,  Maria
       e la moglie di Anselmo - persino - Bocca di Rosa e Marinella,
       certo. Disegnano un mondo, tutte insieme. Forse disegnano
      " il " mondo. Tuttavia, quando abbiamo provato a raccontare
       la fiaba che le tenesse insieme - così, per gioco: per vedere se
       dentro la fiaba ci entrasse proprio tutto il mondo, o qualcosa
       di meno, o qualcosa di più - ci è venuta la voglia, il desiderio e
       il bisogno di liberarle dalla canzone. Erano lì ferme in un
       verso - spillo, farfalle di una rima. Una ragazza irriverente,
       una che semina il grano, una che non lo amava niente, e
       Suzanne ti dà la mano. Questa è la tua canzone, Marinella.
       D'accordo. Ma fuori dalla canzone, prima e dopo quel verso,
       chi siete voi? Come siete fatte, fatevi vedere. Prima e dopo
       quel momento: come camminate, dove andate, da chi o via da
       dove. Con che cappello, se lo portate per strada. Lasciatevi
       incontrare. Se no, come facciamo a raccontare la fiaba.

       Questo libro è nato così: dalla meraviglia di trovarsi in tante
      - insieme - ad ascoltare, condividere e curare. Non c'è altro di
        più importante al mondo, nella vita, ma lo sapete già. Ascolto
        condivisione e cura è tutto quello di cui abbiamo bisogno,
        qualunque altro nome gli si voglia dare. Allora in 20 - qui -
        abbiamo ascoltato la musica, condiviso le parole e curato le
        pagine che adesso arrivano a voi nella speranza che sappiano
      - con voi - fare altrettanto. Che siano le storie a leggervi
        mentre le leggete.

        Le voci che ascolterete sono state scelte perché hanno tutte
      - mi pare - un tratto in comune con Fabrizio De André: la
        fragilità inossidabile.La pervicacia nel procedere in direzione
        ostinata e contraria. Una ferita. Una debolezza nascosta dal
        movimento ed esibita nella solitudine. Un ciuffo di capelli che
       - come una tenda - lascia uno spiraglio e intanto ti ripara dal
         mondo, consentendoti di vederlo più a fuoco.
         Non c'era nessun bisogno di illuminare De André con la luce
         di qualche occasionale superstar. Tutto il contrario, invece.
         In prospettiva inversa: di nuovo è talmente forte la sua luce
         da potersi prestare a mostrare il cammino a volte faticoso e
         sempre laterale di tanti straordinari talenti che - proprio
         come lui - hanno percorso sentieri che si perdono nei boschi,
         hanno scelto di fermarsi a fare case sugli alberi, ascoltare
         per tre giorni o per tre mesi un viandante, di restare ospiti di
         uno sconosciuto mentre fuori prosegue la guerra.
         E Fabrizio ve le indica, queste sue compagne di strada. Vi
         prega di restare un momento in ascolto e intanto si lascia
         guardare dai loro occhi, si lascia leggere dalle loro parole.
         Essere visti, il regalo più grande che ci sia.  (…)

 
   Concita De Gregorio  da   Princesa e altre regine ( 20 voci per le donne di Fabrizio De André )


2 commenti:

  1. non conosco molto la musica di Fabrizio De Andrè, ma quelle poche canzoni che conosco mi colpiscono per le storie che raccontano...

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  2. Le sue canzoni sono Storie così universalmente umane che vanno oltre la contingenza e il tempo: sanno colpire intelletto e sentimento rimanendo sempre attuali.

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