Roma - Senza data
(...) Cara Elsa,
non capisci niente e questo perché gli altri non esistono per te:
esistono soltanto i tuoi sentimenti per gli altri, molto mutevoli
e spesso poco lusinghieri.
Se tu sapessi la verità ( ma non la saprai mai ) scopriresti che
tutto è assolutamente casuale e privo di quei significati che tu
attribuisci alle cose. Per esempio il viaggio a Cuba è stato
deciso per motivi nessuno dei quali ti riguarda neppure da
lontano. Ed è stato deciso senza ragioni vere, forse soltanto
perché Pasolini preferiva un viaggio nel quale non si spendeva.
Pasolini non ha mai parlato del Messico con me. Io non avevo
nessuna intenzione di andarci: volevo andare in Venezuela.
Ma poiché andare in Venezuela bisogna passare per Città del
Messico, non andrò neppure in Venezuela.
Purtroppo mi arrabbio. Ma lo sai perché mi arrabbio? Perché
sono tutte cose di cui non mi importa nulla, non nel senso che
si dà a questa frase - orgoglioso e dispettoso - ma verace e
umile. E sentirmi attribuire dei sentimenti invece di quella
mancanza assoluta di sentimenti in cui si trova il mio animo,
mi fa arrabbiare. Mi pare quasi una calunnia.
Quanto a te, è molto semplice. Tu sei a te stessa il mondo intero,
ivi compresa la mia modesta persona. In questo mondo c'è una
certa ingiustizia mischiata a varie adorazioni.
Sperare di introdurre in un mondo siffatto un'ombra di verità,
è fatica inutile. Si può sperare soltanto che i tuoi sogni
coincidano casualmente con la realtà. (...)
Arrivederci
Alberto
Alberto Moravia da Quando verrai sarò quasi felice
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