Ferdinand Hodler " Gli stanchi di vivere "
(...) Non è forse un caso che l'autore de La società della
stanchezza abbia successivamente elaborato una riflessione
su Eros in agonia. Lo smorzamento degli affetti, insieme
alla loro esaltazione o esposizione mediatica fine a se stessa,
senza legami e valore simbolico aggiunto, priva gli esseri umani
di ogni altra energia: la società dell'efficienza anestetizza la
forma dirompente e liberatoria di eros, ormai sottomesso anch'
esso all'ansia di prestazione e considerato come un capitale che
si deve soltanto accrescere. Nello stesso tempo, la libido viene
investita soprattutto nel proprio potenziale individuale, così che
l'esperienza dell'altro - che è l'essenza vitale dell'eros - si
trasforma in un uso più o meno inconscio dell'altro come
specchio dell'io. " Così non godiamo più dell' Altro: piuttosto lo
facciamo sparire", scrive Byung- Chul Han . L'ideale dell'
ottimizzazione di se stessi non lascia spazio a un'autentica
esperienza di legame, così che anche l'esperienza erotica
diviene fonte di logoramento e autosfruttamento, senza alterità
e dunque senza riconoscimento. La sua diagnosi delle
conseguenze antropologiche dei ( dis ) funzionamenti della
società tardo capitalistica globale e del suo liberismo spinto,
non lascia purtuttavia orfani rispetto a possibili esperienze di
liberazione. In apertura del saggio, Byung - Chul Han racconta
che conosceva " un tempo soltanto stanchezze da temere" : con
ciò suggerisce che ci siano altri tipi di stanchezza e non tutti
egualmente temibili. (...)
Isabella Guanzini da Tenerezza ( La rivoluzione del potere gentile )
Nessun commento:
Posta un commento