mercoledì 16 agosto 2017

LA STANCHEZZA CHE CURA 1

 
 


                                                                 Ferdinand Hodler   "  Gli stanchi di vivere "


(...) Non è forse un caso che l'autore de  La società della
     stanchezza abbia successivamente elaborato una riflessione

     su Eros in agonia. Lo smorzamento degli affetti, insieme
     alla loro esaltazione o esposizione mediatica fine a se stessa,
     senza legami e valore simbolico aggiunto, priva gli esseri umani
     di ogni altra energia: la società dell'efficienza anestetizza la
     forma dirompente e liberatoria di eros, ormai sottomesso anch'
     esso all'ansia di prestazione e considerato come un capitale che
     si deve soltanto accrescere. Nello stesso tempo, la libido viene
     investita soprattutto nel proprio potenziale individuale, così che
     l'esperienza dell'altro - che è l'essenza vitale dell'eros - si
     trasforma in un uso più o meno inconscio dell'altro come
     specchio dell'io. " Così non godiamo più dell' Altro: piuttosto lo
     facciamo sparire", scrive Byung- Chul Han . L'ideale dell'
     ottimizzazione di se stessi non lascia spazio a un'autentica
     esperienza di legame, così che anche l'esperienza erotica
     diviene fonte di logoramento e autosfruttamento, senza alterità
     e dunque senza riconoscimento. La sua diagnosi delle
     conseguenze antropologiche dei ( dis ) funzionamenti della
     società tardo capitalistica globale e del suo liberismo spinto,
     non lascia purtuttavia orfani rispetto a possibili esperienze di
     liberazione. In apertura del saggio, Byung - Chul Han racconta
     che conosceva " un tempo soltanto stanchezze da temere" : con
     ciò suggerisce che ci siano altri tipi di stanchezza e non tutti
     egualmente temibili. (...)


Isabella Guanzini  da    Tenerezza ( La rivoluzione del potere gentile )    
    

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