giovedì 20 luglio 2017

VITA CON LACAN 2



(...) La prima volta che lo vidi camminare, fu sui sentieri delle
      Cinque Terre, in Italia, dove, dopo pranzo, in piena calura
     ( era agosto ), trascinava fuori tutti i suoi ospiti che non
      osavano protestare. Camminava davanti, con accanita
      determinazione. Il rischio di insolazione per sé o per gli altri
      non era tenuto in alcun conto. Andavamo così, da un paese
      costiero all'altro, attraverso le colline a strapiombo sul mare e
      tornavamo con il trenino locale. Quell'estate, Lacan faceva sci
      nautico nella piccola baia di Manarola. Aggrappato
      saldamente all'impugnatura della corda, e senza uscire dalla
      scia, anche lì tirava dritto. L'inverno seguente, sulle piste di
      Tignes, sembrava non conoscere altro che la discesa. Il che gli
      era valso, molti anni prima, una frattura alla gamba . Proprio
      in quel periodo Gloria, la sua segretaria, aveva cominciato a
      lavorare per lui. L'immobilità lo rendeva furioso, e scaricava
      il suo malumore sulla poveretta, che un giorno perse la
      pazienza. Lui era steso sul letto, con la gamba ingessata e lei
      l'afferrò, la sollevò e la lasciò cadere bruscamente.
      Sconcertato da quella donna che non si lasciava intimidire,
      Lacan cambiò subito tono e le si rivolse con improvviso
      interesse, facendole domande sulle sue origini e sulla sua
      storia. Quel giorno, si strinse tra loro un legame di fedeltà che
      non venne mai meno. (...)


             Catherine  Millot    da      Vita con Lacan

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