mercoledì 4 marzo 2020
A TU PER TU CON LA PAURA 2
(...) Cominciai a scoprire che la mia visione della vita era
estremamente limitata. Dalla ricerca del successo, la mia
attenzione si andava gradualmente spostando verso la ricerca
della verità e cominciai a esplorare le mie paure invece di
evitarle. Ero affascinato dalla psicologia occidentale e decisi
di diventare psichiatra. Durante la specializzazione
fui assegnato a un supervisore, uno psichiatra costretto sulla
sedia a rotelle dalla sclerosi multipla. Lavorando con me,
piuttosto che relegarmi in qualche schema diagnostico limitato
al formale training psichiatrico, egli riconobbe la validità dei
miei sforzi nelle ricerca della verità. Fu lui a darmi, per la
prima volta, una profonda comprensione di me stesso e del
dolore che trattenevo, aiutandomi a capire, partendo dalla mia
infanzia, perchè tenessi congelate le mie emozioni. Mi
incoraggiò ad esplorare e ad imparare altre tecniche
terapeutiche, sostenendomi anche quando gli dissi che
intendevo recarmi in India per verificare gli insegnamenti di
un guru. Per anni saltai da un approccio terapeutico all'altro,
ma, tra tutte le terapie occidentali, quella che ebbe l'impatto
più rilevante su di me, fu il lavoro sul bambino interiore e
sulla co- dipendenza. Cominciai così e leggere testi in tal
senso:stavo cominciando a capire i modi in cui il mio bambino
interiore fosse rimasto spaventato durante l'infanzia, come
avessi attinto dalle paure dei miei genitori e dalla cultura
nella quale ero stato allevato. Tutti noi abbiamo tantissime
fonti di paure derivanti dalla nostra personale esperienza
durante l'infanzia - le paure derivanti dagli abusi subiti, dalle
indegnità e dai traumi sofferti,quelle che derivano dalle paure
inespresse e trascurate dei nostri genitori, degli insegnanti e
delle figure religiose, oltre che le paure collettive che
ereditiamo con la nostra cultura.Ancora più profonde di queste
sono le paure esistenziali connesse con la morte. Prendere
coscienza delle mie paure e condividerle diventò la parte
preponderante del mio lavoro. Questo mi ha anche aiutato a
capire come una paura che non sia stata riconosciuta possa
contaminare tutte le nostre relazioni intime. In realtà, e senza
saperlo, ero profondamente co- dipendente e non sapevo nulla
dell'intimità.Il mio modo di pormi in relazione era guidato dalla
paura. Sotto sotto,ero terrorizzato dall'idea di aprirmi, di essere
respinto, di essere visto, di amare. E solo di recente sono stato
abbastanza coraggioso da sostenere una relazione che non fosse
fatta di fughe, drammi, conflitti o tentativi di cambiare l'altra
persona. Aprirmi così tanto mi ha portato a tu per tu con le
paure più profonde : essere lasciato e stare da solo. E' stato solo
quando ho avuto il coraggio di aprirmi, che ho capito quanto
fossi stato isolato e quanto fossi terrorizzato dall'idea di
lasciarmi veramente avvicinare. (...)
Krishnananda da A tu per tu con la paura
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