domenica 1 marzo 2020

SULLA POESIA DI PETER KOLSEK




(...) Visto che mi guadagno il pane scrivendo per i giornali, per me
       la poesia è quel territorio dove posso incontrarmi con un  mio
       diverso e più autentico linguaggio.Territorio in cui sono - così
       almeno suppongo- protetto dinanzi alle interferenze del brusìo
       e frastuono del mondo che devo sorbirmi negli scritti abituali.
       Per me la poesia è quello spazio della lingua che ci offre l'
       opportunità di esprimere quello che nella vita abbiamo da 
       dire nel modo più stringato possibile, incisivo e lungimirante, 
       e anche facile da ricordare per un'eternità, nel senso relativo
       della parola. Tuttavia, ciò che più di tutto mi eccita, è il 
       rapporto tra il  personale e il generale. In fondo, perchè mai
       dovrebbe interessare agli altri la mia intima persona che non
       è affatto eccezionale; perchè mai dovrebbe mettersi in mostra,
       ossia esporsi al sole della poesia,o lamentarsi un tale soggetto
       come me?
       Scrivere poesia nella quale sai eliminare te stesso - anche se
       è evidente che il mondo di cui parli ti attraversa e ti scorre
       dentro - è una maestria poetica piuttosto rara. Così era Rilke
       che è stato il primo poeta che mi ha turbato profondamente,
       nonostante il fatto di poterlo leggere solo tradotto. La poesia
       è inoltre uno dei modi - per me il più accessibile - di come
       vivere, familiarizzati interamente con il pensiero della fine di
       tutto, iniziando da me.  (...)



                                  Peter  Kolsek


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