venerdì 13 marzo 2020

LETTERA A VOI




Cari Amici,

vi condivido una riflessione: forse non ci rendiamo conto che - soprattutto in tempi come questi - il vero e più temibile male di cui soffriamo non è un virus respiratorio, ma  l'indifferenza che attacca il nostro pensiero, il nostro cuore e di conseguenza i gesti del nostro vivere. Abbiamo perso la capacità e la volontà di arrivare a quell'universo che l'altro rappresenta; in un mondo in cui siamo sommersi da informazioni e da comunicati di ogni genere, non sappiamo comunicare,  arrivare al " nocciolo della questione ", che è rappresentata dalla nostra umanità. Non siamo capaci di oltrepassare la cortina delle parole per arrivare al cuore dell'altro, degli altri.
Siamo affetti da una sorta di miopia mentale, quella che ci permette di vedere solo noi e il nostro piccolo enturage familiare o amicale, di gruppo o di associazione. E pensiamo che il mondo sia tutto lì. Quello di cui non vogliamo prendere coscienza è che - al contrario - il mondo ( e specie in un momento come questo ) è fatto di persone esattamente come noi, che soffrono delle stesse paure, dei dubbi, dei bisogni che abbiamo anche noi...
E allora, che cosa ci impedisce di aprirci, di " slacciare" il nostro cuore ? Forse l'atavica paura di non essere capiti o accettati, di essere  derisi o considerati  dei " deboli?".
Cari Amici, usciamo da questi cliché, da questi impasse che bloccano il nostro agire, dalla falsa opinione che " il giardino del vicino sia sempre più verde..." e ci accorgeremo che c'è tanta fame di affetto intorno; che ci sono tante bracccia tese ad accoglierci e tante altre che aspettano il nostro aiuto; tanti sorrisi per farci più serena la vita...
E se tutto questo non dovesse accadere ( o avessimo l'impressione che non accada ), non perdiamo fiducia e sorriso : avremo dalla nostra parte la convinzione di aver agito per il meglio; di avercela messa tutta...
E ( come sempre ) la risposta  che riceveremo esula dai nostri compiti e dalla nostra responsabilità.

Con tanto affetto



                                        frida

8 commenti:

  1. Oh Frida sai che penso? Che più che la paura di essere giudicati, derisi ed additati qua c'è il totale menefreghismo con tanto di egoismo, qua pensano solo a quanti litri di acqua possono acquistare per i prossimi decenni non preoccupandosi che l anziano vicino magari l acqua non può nemmeno uscire a prenderla... Servirà questo coronavirus si ne sono sicura, per lo meno a potare i rami secchi del nostro giardino, ad apprezzare le bellezze della vita a sentire le mancanze dei nostri affetti. Anch'io e tu mi conosci per la prima volta sento quel malessere interno, quel malessere per non poter abbracciare l amato non poter scoppiare a sorridere insieme non potergli preparare la torta che tanto gli piace... Cazzate? No.. Le vere gioie della vita! E Frida ti ringrazio, per i tuoi sempre bei pensieri e per rendermi partecipe del tuo quotidiano, con affetto ❤️

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  2. Grazie, cara, per aver capito l'appello e condiviso la tua esperienza.
    Certo, le disgrazie ( guerre, pestilenze, carestie ) non sono mai da augurarsi, ma forse (ed è triste prenderne coscienza quando si potrebbe constatarlo in ben altre e più favorevoli circostanze ! ) contribuiscono a ristabilire gli equilibri personali e collettivi e servono a farci ri-scoprire scale di valori che la frenesia e l'indifferenza del nostro Tempo ci avevano fatto perdere. Così ci stupiamo quasi che ciò che sembrava fino a non molti giorni fa ( è successo tutto in modo così repentino e inimmaginabile ! ) scontato e normale, oggi sia diventato una conquista.
    Torneranno ( come per fortuna sempre accade ) tempi migliori, ma non dimentichiamo ciò che abbiamo scoperto o ri- trovato in questi giorni.Altrimenti la lezione sarà stata inutile ( dove per " lezione" non intendo una qualche punizione divina, ma solo far tesoro di ciò che - nel bene e nel male - la vita ci offre.)
    Intanto prendiamoci il buono che c'è , ognuno dove ha la propria casa e i propri affetti. E riteniamoci nel contempo " cittadini del mondo ".

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  3. Gredo anch'io che sia più una questione di egoismo che di paura. Sempre di più ci insegnano a diventare individualisti e più di qualcuno sta imparando davvero bene, purtroppo. Nessun uno è centomila e nesduno si salverà da solo. Penso io che son cretino da tanti anni

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  4. Lo sai bene anche tu di non essere un cretino (e fai orecchie da mercante se la logica del mondo vuol fartelo credere ).
    Però, dopo vari appelli, che siamo qui a dialogare in tre ( mentre io da amministratore del blog vedo che ci sono ogni giorno centinaia di visualizzazioni oltre che dall'Italia da molte parti del mondo )la dice lunga al proposito.
    Illustri clinici ( consci dell'eccezionalità dell'evento e delle ripercussioni che potrebbe avere il fenomeno anche sulla lunga distanza) si affannano a predicare che l'isolamente peggiore rischia di diventare quello mentale e affettivo ( quello fisico è solo l'inizio più evidente ) e nessuno recepisce ?
    Mi verrabbe spontaneo dire : " Non c'è peggio sordo di chi non vuol senrire! ", che porterebbe poi ( a cose fatte ) a rimarcare " Chi è causa ( o comprimario ) del suo mal, pianga se stesso ! )".
    Ma sarebbe una magra consolazione.
    Comunque - ovviamente - ognuno è libero di scegliere la disfatta che vuole( compresa la mia ) anche se ho ribadito a chiare lettere che la risposta non compete a chi fa la domanda : si tratta di responsabilità diverse.

    Ma grazie ancora a te e a Lucia.

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  5. Centinaia di visualizzazioni? Apperò! Complimenti. Io se ne ho 10 o 20 sono tante. Comunque, siamo all'inizio e la gente deve ancora capire, farsi un'idea, accettare. Poi forse, e dico forse, saprà affrontarla. Chissà, non è detto, ma ci si prova. Speriamo. Proviamo.

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    1. Si.
      C'è stato un periodo lungo ( tutto l'anno scorso ) in cui al mattino mi trovavo decine di commenti in inglese da lettori d'oltre oceano( è ancora possibile leggerli da alcuni post, tipo " Essenza dell'assenza "o "I miei giorni con te ").
      Poi mi segnalarono che c'erano difficoltà di visualizzazione e degli amici americani ho perso traccia. Ma sì, molti lettori ci sono ancora ( da tutta Europa , Estremo e Medio Oriente, America Latina a persino da sparuti Stati africani. )
      Adesso, visto che il virus si è globalizzato, mi piacerebbe utilizzare questo spazio per conoscere direttamente dalle persone ( e non dai governanti ) come è cambiata ( se è cambiata )la vita alle persone. Con tutti i disagi ma anche con tutte le opportunità di riscoperta di valori e di intimità che questa emergenza sta creando.
      Sono fermamente convinte che esprimere la propria testimonianza sia un valore.
      Per tutti. ( Una sorta di liberazione per chi la fa e una ricchezza per chi la riceve ).

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  6. Beh vedi anche in un blog c'è chi preferisce tacere.. Amareggiata da te ma alla fine resteranno, pochi mq buoni ♥️

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  7. Sempre che poi il Blog sopravviva...
    Ci sono " cose" che lasciano il segno. Nel bene e nel male.
    Buona serata a te.

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