mercoledì 17 aprile 2019

QUANDO LA VITA TI VIENE A TROVARE 1

 
 

                                                            Atene e Roma cos'hanno da dire…


(…) Il mondo classico, caratterizzato dalla centralità della ragione
       e dal culto dell'equilibrio, cos'ha in comune con questo nostro
       mondo eccentrico, senza più un centro, e ametrico, senza più
       una misura?
       Atene e Roma cos'hanno da dire alla nostra gloriosa Europa
       nel momento in cui le dure e nuove leggi della geografia e
       della demografia stanno soppiantando il collaudato e
       rassicurante codice della Storia?
       Le parole di Lucrezio e Seneca come possono interessare l'
       uomo tecnologico dei nostri giorni che, catturato e frastornato
       dall'immensa rete dello spazio, ha smarrito la strada del
       tempo? Siamo testimoni - e, nostro malgrado più spettatori che
       protagonisti - di una mutazione antropologica che ci rende
       estranee e superate persino parole che ritenevamo uniche,
       inalterabili e insostituibili: come madre e padre.
       In questo sovvertimento parentale-pensiamo all'identificazione
       e all'identità del figlio-il ghénos, il sangue, è stato soppiantato
       dal nomos, la legge, e ora dalla téchne : quella tecnologia che
       esplora e varca i territori del transumano e del postumano.
       Di fronte a questi scenari, il pensiero sembra segnare il passo
       e soffrire di anoressia: come se stessimo smarrendo alcuni
       fondamentali. E' come se all'improvviso scontassimo tutta la
       complessità e drammaticità della parola latina finis , il vero
       nome dell'uomo: " la fine " da patire, " il fine" da raggiungere,
      "il confine " da oltrepassare.
        Nel contempo avvertiamo l'assenza di un télos,un disegno che,
        riattivando la spina della storia, tiri un filo tra passato e
        futuro, tra memoria e progetto, fra trapassati e nascituri; e
        avvertiamo altresì la mancanza di un diàlogos, un'intesa fra
        i diversi mondi, linguaggi, saperi: un orizzonte e uno sguardo
        panoramico da affidare a un nuovo umanesimo, inteso non
        come l'altra metà del pensiero o come l'altro punto di vista
        rispetto al versante scientifico- tecnologico, bensì come un
       " pensiero lungo" che tenga insieme e spieghi i diversi punti
        di vista.
        I tempi spiegano la mutazione in atto: ma chi spiega i tempi?
        (…)



Ivano Dionigi  da  Quando la vita ti viene a trovare ( Lucrezio, Seneca e noi )


       

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