giovedì 18 aprile 2019

IL RISCHIO DI FIDARSI 4

 
 

                                                   E' il tuo amico immaginario...


IL LUOGO EMINENTE DELLA FIDUCIA : L' AMICIZIA

(...) La fiducia ha coloriture diverse, diverse sfumature
       semantiche. Per non andare molto lontano, è importante
     sottolineare la non lieve differenza che corre tra due espressioni
       che, a prima vista, pare abbiano lo stesso significato : avere
       fiducia e accordare fiducia. Non è così: chi ha  fiducia non
       dubita dell'altro - in assoluto gli crede - chi l' accorda tiene
       in conto che possa essere disattesa e prima di darla, calcola
       tra costi e benefici. L' avere fiducia sembra possedere un non
      so che di incondizionato:infatti,suo luogo eminente è l'amicizia.
      Qui il fidarsi è un affidarsi, persino un consegnarsi. Quanto la
      fiducia sia implicata con l'amicizia e l'amicizia con la fiducia lo
      si ricava dal modo in cui in greco viene impiegato il termine
      philia ( amicizia ). Originariamente, più che connotare una
      relazione personale privilegiata, aveva un significato
      eminentemente sociale. Indicava l' ospitalità , ossia la capacità
      e soprattutto l'obbligo d'accoglienza di un membro della
      comunità nei confronti dello xenos ( straniero ) che era in
      genere privo di diritto, di ogni protezione, di ogni mezzo di
      sussistenza. Connessa all'amicizia è il concetto di protezione :
      l'amico protegge sempre l'amico, il che vuol dire che mai l'
      abbandona - specie nelle difficoltà -, ma mai lo tradisce: gli è
      sempre fedele.
      L'amicizia  pretende eternità, come recita un'antica sentenza
      latina:" verae amicitiae sempiternae sunt ", e se non sono tali
      c'è da sospettare che non siano state neppure vere. Per questo
      motivo sono rarissime: tradizione e Storia lo confermano. L'
      amico " Diu queritur, vix inveniturdifficile servatur " e cioè:
     " Si cerca a lungo, si trova a stento, si conserva difficilmente".
      (...)



               Salvatore Natoli  da     Il rischio di fidarsi



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