lunedì 1 aprile 2019

AMORE E SEDUZIONE NEI LIRICI GRECI ( di oggi e di ieri )

 
 
 
                                 Come un cane invecchiato che aspetta - per morire - il ritorno…


SQUARCIO

La prima cosa che Dio fece è l'amore
poi viene il sangue
e la sete del sangue
che il seme del corpo- come un sale
pungola.
La prima cosa che Dio fece è il lungo viaggio
e la casa in attesa
con un fumo celeste
con un cane invecchiato che aspetta
- per morire - il ritorno.


                       G. Seferis


SEDUZIONE

Ieri, passeggiando per un quartiere
fuori mano, passai sotto la casa
dove giovanissimo entravo.
Là si era preso il mio corpo Amore
con la sua forza prodigiosa.

                                              E ieri,
quando passai da quella vecchia strada,
per l'incanto d'amore divennero più belli
negozi, marciapiedi, pietre,
e muri e balconi e finestre:
nulla di brutto vi rimase più.

E mentre stavo lì, guardando quella porta
e mi attardavo lì, sotto la casa,
da tutto il mio essere sprigionava
l'emozione sensuale accumulata.


                           C. Kavafis



LA SEDUZIONE : EROS E AFRODITE

Eros di nuovo sotto alla nere
sopracciglia mi colpisce col suo sguardo,
e con mille incantesimi
nelle reti inestricabili di Cipride mi getta.
Io tremo quando viene,
come un cavallo che un tempo era campione, e vecchio
ormai, a malincuore scende in pista.


                                 Ibico



ODE DELLA GELOSIA ( O DEL SUBLIME )

Pare un dio per me
quell'uomo che di fronte a te
siede e da vicino
ti ascolta parlare
e ridere d'amore.
Il cuore mi sobbalza in petto.
E appena ti guardo, la voce
non è più nulla,
la lingua si spezza, un sottile
fuoco di colpo scorre sotto la pelle,
con gli occhi non vedo più niente,
rombano le orecchie,
un sudore gelido mi inonda e un tremore
m'imprigiona tutta e più verde dell'erba
io sono e certo quasi muoio,
o così mi pare.


                                  Saffo


INNO AD AFRODITE

Afrodite immortale dal trono smagliante,
figlia di Zeus, tu che intrecci inganni, ti imploro!
Non domare il mio cuore - signora ! -
con ansia e tormento.
Ma vieni da me, tu che altre volte
udendo la mia voce lontana -
mi hai ascoltato, e lasciata la casa del padre
sei giunta,
sul tuo carro d'oro, e belli ti guidavano
i passeri veloci sulla terra nera,
battendo fitte le ali, dall'alto
attraverso il cielo.
E subito giunsero. E tu, o beata,
sorridendo nel volto immortale,
mi chiedesti che cosa di nuovo soffrivo,
perché ti invocavo di nuovo,
e cosa il mio animo folle
smaniava di avere : " Chi devo sedurre
di nuovo al tuo amore? Chi, Saffo,
ti offende?
Ma se ti fugge, presto ti inseguirà;
se non accetta doni, li offrirà;
se non ti ama - presto - ti amerà,
pur se non vuole ".


                                    Saffo

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