lunedì 22 aprile 2019

POESIE DI ERNEST

 
 


                                                         L' età chiedeva che cantassimo…


Tutti gli eserciti sono uguali
E' quel che sembra e non quello che vali
L' artiglieria fa il solito rumore
Attributo dei giovani è il valore
Stanchi son gli occhi dei vecchi soldati
Gli rifilano le solite menzogne
Le mosche han sempre amato le carogne.


                                           ***

L'età chiedeva che cantassimo
e ci tagliò la lingua.
L 'età chiedeva che sgorgassimo
e tappò la bottiglia col turacciolo.
L' età chiedeva che ballassimo
e c'infilò due braghe di bandone.
E alla fine l'età riceveva
né più né meno della merda che chiedeva.


                                       ***

Mi piacciono gli americani,
sono così diversi dai canadesi.
Non prendono sul serio i loro poliziotti.
Vengono a Montreal a bere.
Non a criticare.
Dicono di aver vinto la guerra.
Ma dentro di loro sanno che non è vero.
Hanno un tale rispetto per gli inglesi.
Amano vivere all'estero.
Non si vantano dei bagni che fanno.
Ma li fanno.
Hanno denti così sani.
E portano la maglietta tutto l'anno.
Vorrei solo che non se ne vantassero.
Hanno la seconda marina del mondo.
Ma non ne parlano mai.
Vorrebbero Henry Ford come presidente.
Ma non lo eleggeranno.
Hanno capito il gioco di Bill Bryan.
Di Billy Sunday si sono stufati.
Gli uomini hanno dei tagli di capelli così buffi.
E' difficile imbrogliarli sull' Europa.
Ci sono già stati.
Hanno prodotto Barney Google, Mutt e Jeff.
E Jiggs.
Non impiccano le assassine.
Le mettono nel vaudeville.
Leggono il Saturday, Evening Post
e credono a Babbo Natale.
Quando fanno quattrini
fanno un mucchio di quattrini.
E' brava gente.


                                           ***

Poiché abbiamo avuto i pensieri più lunghi
E preso la via più breve che c'è intorno.
E ballato alle ariette del demonio,
Pregando pavidi al ritorno;
per servire un padrone di notte,
e un altro di giorno.


                                       ***                                       ***

AUGURIO ( per un certo sign Lee Wilson Dodd e chiunque tra i suoi amici lo desideri )

Canto per i critici
Con le tasche piene di ranno
Ventiquattro critici
Che con me ce l'hanno
Sperano che crepi
Che ti lasci andare
Per poter essere i primi
I primi ad annunciare
Ogni sintomo di debolezza o di rapido declino
( Sono tutti uguali, il tedio è genuino,
sordide catastrofi, bara col destino,
gente volgarissima, personaggi da strapazzo,
tossicomani, soldati, prostitute,
uomini senza cazzo ).
Se non vi garbano, io certo non vi adulo
E invece d'un consiglio mi compiaccio
Ficcateveli su per il culo:
Questo - ragazzi - è l'augurio che vi faccio.


                     Ernest  Hemingway    da     88 Poesie


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