Foto di Philipp Igumnov
Vieni - o Bellezza - dal profondo cielo,
sbuchi dall'abisso? Infernale e divino
versa insieme, la carità e il delitto
il tuo sguardo: assomigli- in questo - al vino.
Racchiudi nei tuoi occhi alba e tramonto. Esali
profumi come un temporale a sera.
Sono un filtro i tuoi baci, la tua bocca un'ampolla
che fan vile l'eroe e il fanciullo ardito.
Esci dal gorgo nero o discendi dagli astri?
Il Destino - innamorato - ti insegue come un cane;
semini capricciosa felicità e disastri,
disponi di tutto, non rispondi di niente.
Cammini - Bellezza - sui morti e ne sorridi;
fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente
e, in mezzo ai tuoi gingilli preferiti, L' Assassinio
danza amorosamente sul tuo ventre orgoglioso.
Abbagliata l'effimera, s'abbatte in te candela
e crepita bruciando, e la tua fiamma benedice.
Così, chino fremente sul tuo amore, chi ama
sembra un moribondo che accarezza la sua tomba.
Che importa che tu venga dall'inferno o dal cielo,
o mostro enorme, ingenuo e spaventoso!
Se grazie al tuo sorriso,al tuo sguardo e al tuo piede
penetro un Infinito che ignoravo e che adoro?
Che importa se da Satana o da Dio? Se Sirena
o Angelo che importa? Se si fanno per te
fata occhi di velluto, ritmo, luce, profumo - o mia regina -
meno orrendo l'universo, meno grevi gli istanti.
Charles Baudelaire da Les Fleurs du Mal
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