giovedì 25 maggio 2017

DEDICHE

 
 

   Questo mondo che appartiene all'uomo non vale niente senza
   una donna a cui dare attenzioni...



So che stai leggendo questa poesia
tardi, prima di lasciare il tuo ufficio
con l'unico lampione giallo e una finestra che rabbuia
nella spossatezza di un edificio dissolto nella quiete
quando l'ora di punta è da molto passata. So che stai leggendo
questa poesia in piedi, in una libreria lontano dall'oceano
in un giorno grigio agli inizi della primavera, deboli fiocchi
sospinti attraverso gli immensi spazi delle pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza in cui è accaduto troppo per poterlo sopportare,
spirali di lenzuola ristagnano sul letto
e la valigia aperta parla di fuga
ma non puoi andartene ora. So che stai leggendo questa poesia
mentre il metrò rallenta la corsa, prima di lanciarti su per le scale
verso un amore diverso
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce
della televisione, dove scorrono sussulti di immagini mute,
mentre aspetti le ultime notizie sull'intifada.
So che stai leggendo questa poesia in una sala d'aspetto
di occhi incontrati che non si incontrano, di identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia sotto il neon
nella noia stanca dei giovani che sono esclusi,
che si escludono, troppo presto. So
che stai leggendo questa poesia con la tua vista indebolita:
le tue lenti spesse dilatano le lettere oltre ogni significato
e tuttavia continui a leggere perché l'alfabeto è prezioso.
So che stai leggendo questa poesia in cucina
mentre riscaldi il latte, con un bambino che ti piange sulla spalla
e un libro in mano,
perché la vita è breve e anche tu hai sete.
So che stai leggendo questa poesia che non è nella tua lingua:
di alcune parole non conosci il significato,
mentre altre ti fanno continuare a leggere
e io voglio sapere quali sono.
So che stai leggendo questa poesia in attesa di udire qualcosa,
divisa tra amarezza e speranza,
per poi ritornare ai compiti che non puoi rifiutare.
So che stai leggendo questa poesia perché non c'è altro da leggere
lì dove sei approdata, nuda come sei.


        Adrienne  Rich   da     Cartografie del silenzio


2 commenti:

  1. Affascinante questo testo!!! Ogni gruppo di versi che inizia con "So che stai leggendo..." costruisce una storia, una situazione, una sequenza filmica, un grumo di sentimenti, una vicenda in cui l'autrice ci fa entrare e immaginare ciò che sta dietro, ci dà lo spunto per mille altre storie infinite.
    Ciascuna sezione potrebbe essere l'incipit di un romanzo.
    Grazie di questa scelta, Frida!!!

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  2. Tutto vero quello che dici: sono veramente piccole storie a sé quelle che l'autrice ci fa intravvedere, dando uno spunto alla nostra fantasia per continuarle e collocarle in tempi e luoghi.
    Grazie Annamaria, per la tua " vista lunga! ".

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