lunedì 8 maggio 2017
ABBANDONARE PER REALIZZARE IL PROPRIO DESTINO 4
(...) Abbiamo trovato nei miti tante " abbandonate". Ma le donne
non abbandonano?
Sì, lo fanno, e vedere per quali ragioni ci fa capire molte cose.
Intanto, diciamo subito che non abbandonano perché lui
tradisce. Era ( Giunone) è la capofila di tutte le cornute
litigiose e vendicative, mai rassegnate, mai acquiescenti. Era
perseguita le compagne occasionali di suo marito Zeus, cerca
di danneggiare i figli che Zeus ha avuto da loro ed è talmente
spietata e iraconda che le sue dispute coniugali - violentissime-
scuotono l'Olimpo e le sue ritorsioni hanno spesso per obiettivo
la morte dei malcapitati. Ma Era non è mai neppure sfiorata
dall'idea di lasciare il suo infedelissimo marito.
Accade però che lei abbandoni lui perché non ne sopporta
l'invecchiamento.
La bellissima ed appassionata Eos, dea greca dell'alba
( Aurora per i Romani ), aveva l'abitudine di rapire la maggior
parte dei suoi giovani amanti. Tra questi, il prestante Titone.
Se lo prende, lo ama, decide di tenerselo per sempre. Allora
chiede a Zeus di renderlo immortale, ma troppo tardi si
accorge che la sua richiesta, che Zeus si è affrettato ad
esaudire, era mal formulata: Titone divenne immortale, ma
invecchia. Così, quando l'età avanza, lei lo lascia senza
rimpianti.
A volte lei abbandona perché si innamora di un altro.
E' un caso molto frequente anche nella letteratura, in cui tanti
grandi amori finiscono tragicamente per l'intervento di un'
altra persona, intervento spesso malvagio, che poco ha a che
fare con l'amore autentico e che anzi, spesso, è favorito da
tresche di potere, complotti orditi da nemici invidiosi, intrighi
promossi da rancori e gelosie. Se nei romanzi e nei poemi le
vittime di questi finti innamorati sono sia uomini che donne,
nei miti e nelle leggende chi finisce con l'abbandonare sono
praticamente soltanto le donne. Ginevra che lascia Artù per
Lancillotto, Elena che lascia Menelao per Paride. Sono
tragedie collettive che minano l'ordine costituito, che fanno
saltare in aria gli equilibri di interi popoli. La relazione tra
Ginevra e Lancillotto rompe l'unità della Tavola Rotonda, la
fuga di Elena con Paride provoca la guerra di Troia. Ma dietro
questi nuovi legami ci sono manovratori occulti. Artù avrebbe
perdonato Ginevra, ma sono i suoi seguaci a spingerlo a
metterla al rogo, dal quale la poveretta viene salvata solo
grazie all'intervento di Lancillotto. E Artù avrebbe perdonato
anche Lancillotto, se non fosse per il perfido Galvano che
riesce ad aizzare contro Lancillotto tutti i cavalieri.
E dietro alla fuga di Elena e al conflitto di Troia chi c'è ?
Secondo il re di Troia, Priamo, ci sono gli dei crudeli. Secondo
il marito tradito, Menelao, c'è Paride, che ha tramato contro
di lui. E' una nota ricorrente, un tema forte questo del
tradimento dell'amico, del fratello, dell'ospite.
Quando è lei a innamorarsi di un altro, lui se la prende con
l'altro, che si è comportato indegnamente ingannando la sua
fiducia. Se non ci sono ulteriori nemici occulti a manovrare
dietro le quinte, è l'amico di ieri a prendersi tutto il biasimo,
perché la lealtà è più importante di qualunque sentimento
amoroso. (...)
Susanna Schimperna da Abbandonati e contenti
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