venerdì 25 maggio 2018

IL JET LAG

 
 
 
 

(…) Jet lag è il termine comunemente usato per indicare il
       malessere fisico e psicologico conseguente ai viaggi trans-
       oceanici o transcontinentali, con attraversamento veloce di
       molti meridiani. Giunti a destinazione, se si sono attraversati
       più di 3 o 4 fusi orari in maniera più o meno intensa, tutti
       soffrono di jet lag. Ci si risveglia nel cuore della notte e si ha
       difficoltà a mantenere alti i livelli di attenzione e vigilanza
       durante il giorno. Il jet lag persiste due o tre giorni se si
       viaggia verso Ovest ( dall' Europa agli Stati Uniti ) e può
       durare anche più di una settimana se si viaggia verso Est
      ( dall' Europa al Giappone ). Il disturbo è legato al fatto che,
       allungando o accorciando la giornata biologica, si crea un
       dissincronismo tra il ritmo sonno- veglia e l'oscillazione
       circadiana della temperatura corporea, la quale continua ad
       oscillare ogni 24 ore esatte. Come conseguenza di questo
       dissincronismo, la temperatura corporea può aumentare,
       anziché diminuire, nel cuore della notte, favorendo l'
       interruzione precoce del sonno,o diminuire, anziché aumentare
       nel corso del mattino, favorendo stanchezza e sonnolenza
       mattutina. Il malessere fisico e psicologico provocato dal jet
       lag persiste fino a quando ritmo sonno- veglia non tornano ad
       allinearsi in modo fisiologico.
      I viaggi intercontinentali sono sopportati meglio dai nottambuli
      e dalle persone giovani; creano maggiori difficoltà alle persone
      anziane e mattiniere.   ( A proposito …)
      Henry Kissinger - nelle sue memorie - racconta una storia
      divertente:dovendo incontrare Breznev e Gromyko al Cremlino,
      si spostò in aereo da Washington a Mosca la notte precedente
      l'incontro. Il colloquio con i suoi astuti interlocutori avvenne
      il mattino seguente, nel momento peggiore della sua giornata
      biologica. La sua performance diplomatica fu catastrofica, la
      peggiore della sua brillante carriera. Capiva in ritardo il
      significato delle proposte dei suoi interlocutori e rispondeva in
      modo confuso e impreciso. Frustrato dalla sua pessima
      prestazione, giurò a se stesso che non avrebbe più commesso
      l'errore di trasferirsi in un luogo distante molti meridiani dalla
      sua capitale alla vigilia di un incontro diplomatico importante.
      (…)


            Elio  Lugaresi     da     Il sonno e i suoi disturbi



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