giovedì 10 maggio 2018

BREVE STORIA DEL SOGNO 1

 
 
 

                                                               L' albero dei sogni  (  Stefania Piras )



" Il sogno è una seconda vita. Non ho mai varcato senza tremare le
   porte d'avorio o di corno che ci separano dal mondo invisibile.
   i primi istanti del sonno sono l'immagine della morte: un
   nebuloso torpore si impossessa del nostro pensiero e non
   riusciamo a determinare l'istante preciso in cui l' Io, sotto altra
   forma, continua l'opera dell'esistenza " ( G . de Nerval )


 " Chi di notte - dormendo - sogna, conosce un genere di felicità
    ignota nel mondo della veglia:una placida estasi e un riposo del
    cuore che sono come il miele sulla lingua. Sa anche che la vera
    bellezza dei sogni è la loro atmosfera di libertà infinita... Il
    sognatore è un essere privilegiato, un uomo che non ha obblighi,
    l'uomo per la cui ricchezza e il cui piacere sono chiamate a
    raccolta tutte le cose "  ( K. Blixen )

  

(...) Tra l'angoscia estrema della morte e la gioia suprema della
      libertà, il maestoso grembo del sogno racchiude ogni emozione
      dell'uomo. Nel provvisorio oltremondo che ospita colui che
      sogna, prende corpo il paradosso di un'esperienza che si
      oppone alla realtà - e che è essa stessa una realtà.
      All'arco sincronico, " orizzontale " di questo immenso serbatoio
      interiore, corrisponde il tracciato diacronico, " verticale" della
      storia del sogno. Una lunga serie di secoli è trascorsa da
      quando il poeta dell' Iliade concentrò lo spasimo della corsa di
      Achille ed Ettore intorno alle mura di Troia nella figura onirica
      di un inseguimento senza fine - ma l'incubo di un traguardo
      tanto inevitabile quanto irraggiungibile segna il destino
       di morte che attende l'eroe troiano. D' altra parte, alla
      fine della civiltà greca, Sinesio sapeva che " nessun tiranno può
      evitare ai suoi sudditi di sognare ", poiché nella mente di chi
      sogna perdura la traccia di una libertà insopprimibile,
      primordiale come l'aspirazione di ogni uomo alla felicità.
      Lungo le vie del sogno, dove si intrecciano le infinite variazioni
      di un sistema di costanti che congiunge Omero e Nerval  e
      Sinesio alla Blixen, corre una delle storie possibili della mente
      umana. E' forse la storia più fedele e veritiera dell'individuo,
      che disvela la condizione umana fuori dalle barriere del vivere
      sociale: come afferma Eraclito :" Ai desti appartiene un mondo
      unico e comune; ma chiunque dorme si ritira in un mondo
      proprio".
      Alla natura del sogno appartiene un'impronta genetica e
      storica: ma esso è anche soprattutto la memoria dell'individuo,
      che permane oltre le cancellazioni imposte dalla necessità di
      selezionare le esperienze per sopravvivere agli ingorghi della
     realtà.L' energia della personalità scavalca nella drammaturgia
      onirica le funzioni della prassi, con una sorta di tracotanza
      benefica. Dagli antri più remoti dell'anima, dove si forma la
      percezione dell'esistere individuale, si dirama un apparato di
      segni che configurano questo suono archetipo ad immagine
      delle strutture dell'universo fisico e  della società umana - e
      mettono in scena il teatro del sogno, all'incrocio fra allegoria e
      realismo.  (...)


     Prefazione di Dario Del Corno  a  Breve storia del sogno
     

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