mercoledì 30 maggio 2018

RESTERANNO I CANTI

 
 
 
                      La gioia è una fioritura della carne, il maggio delle ossa...                                      



Si sta vicini per fare miracoli
non per ripetere il mondo
che già c'è,
che già siamo.

     ( F. A. )



Passo le mie mani
sul tuo corpo
come un archeologo.
L'amore è leggere il sacro
seppellito nei corpi,
è quella cosa che si sgretola,
fa cadere le vernici,
rivela il fondo d'oro,
l'archivio di luce
da cui veniamo.


                                          ***

Mai vista una primavera così bella:
la luce sembra impazzita,
è un diamante la testa del serpente,
il silenzio concima le ginestre,
sono quieti i paesi da lontano.
Non insistere a dolerti.
Ogni albero è tranquillo e felice di vederti.


                                              ***

Non pensare la gioia, séntila:
è una fioritura nella carne,
è il maggio delle ossa,
l'aprile degli occhi.
La gioia non è un fatto,
una cosa, un luogo.
La gioia crea spazio,
scioglie, fa il vuoto.


                                             ***


La serena democrazia delle foglie,
la gentilezza, la clemenza,
la cura di uscire
e guardare il paesaggio.
Questo è il nuovo umanesimo:
qualcosa che assomiglia
a un ciliegio
nel cielo di maggio.


                                                    ***

Datti alla vita intensa,
cercala,
non fare altri errori,
resta sulla tua strada,
cammina senza muoverti,
resta fermo nei tuoi passi:
il mondo sarà buono
se resti fedele
a ciò che stai cercando.


                                                       ***

Che sia un amore
dolce e lieve,
un amore che può stare
su una ragnatela
senza paura di cadere.


                                                    ***

Il piacere è simile al naufragio.
Tu sei l'isola corallina
e io l'anfora inclinata
sul fondale.



             Franco  Arminio   da     Resteranno i canti




6 commenti:

  1. Risposte
    1. Mi fa piacere che trovi la tua "soddisfazione "...

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  2. Molto bella, anche il brano musicale, mi piace soprattutto l'invito a "sentire la gioia", in generale le emozioni, mentre troppo spesso noi le viviamo di testa, le razionalizziamo, perché sentire fa paura, può coinvolgerci, può fare male e dimentichiamo che può fare, invece, anche molto bene, come la gioia...

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  3. Sono del tutto convinta che " fa bene" al nostro essere persone vivere totalmente i sentimenti, di qualsiasi tipo essi siano.Questo ci rende più vivi e più consapevoli.
    E' vero che troppo persone hanno invece paura di calarsi nel proprio profondo : in effetti ciò che si scopre può non essere sempre piacevole e difficile da accettare. Per difenderci ( o per sopravvivere? ) tendiamo a costruirci un'identità che ci piace e che pensiamo ci corrisponda e non siamo disposti a metterla in discussione da giudizi o eventi.
    Ed è così che poniamo le insane premesse per una vita falsa, fatta di esteriorità e non di sostanza. Se solo sapessimo quanto è invece liberante guardarci ad uno specchio e riconoscerci!

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    1. in effetti non trovo niente di più restrittivo e triste di una vita che non ci corrisponde, di una maschera che non ci rappresenta davvero, il dolore fa male indubbiamente, ma meglio questo che non sentire nulla e vivere come se fossi spento dentro, mi è capitato per un pò di anni ed è stato terribile, molto più del dolore affrontato per ritrovare me stessa...

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  4. Indubbiamente scendere " nel pozzo" della propria psiche può essere doloroso, ma è un processo risolutivo, che porta alla " guarigione" nel ritrovamento di se stessi.
    Molto peggiore è il dolore del nevrotico, che non porta da nessuna parte e per il quale la situazione dolorosa ( veritiera, non si tratta di malati immaginari ) costituisce paradossalmente un alibi per non cambiare.

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