venerdì 25 maggio 2018

L'OSPITE PIU' ATTESO 2



(…) In quel decennio non avevano ancora fatto irruzione le
       tecnologie che si interpongono fin dall'inizio nel rapporto
       madre - figlio.Il dialogo tra la gestante e il feto scorreva lungo
       un cordone ombelicale - fisico e psichico, che non subiva
       interferenze. Ora, senza rimpiangere " il buon tempo antico", è
       giunto il momento di recuperare il sapere che possediamo,
       almeno potenzialmente, in quanto esseri femminili che
       perseguono finalità vitali. Smarrire quel patrimonio
       impoverisce la nostra esperienza e ci rende - senza che ce ne
       avvediamo - soggetti passivi della nostra vita. Il contrario di
       quanto si proponeva un progetto storico di libertà e auto -
       determinazione troppo presto interrotto.Vivere l'attesa in modo
       partecipe, trascriverla nella memoria, evocarla, rievocarla e
       condividerla, configura la possibilità di una parola femminile
       non basata sulle mimesi o la contrapposizione con l'altro sesso
       ma sulla specificità del nostro essere nel mondo.
       Su questo sfondo si colloca il segmento di autobiografia che,
       seppure in terza persona, porgo a chi legge, senza alcuna
       pretesa di proporre un modello di riferimento o un manuale di
       comportamento. E' piuttosto un tentativo di sensibilizzare
       madri e figli sulla nostra originaria, costitutiva relazione e di
       valorizzarla sottraendola all'indifferenza e alla dimenticanza.
       Certo ogni storia è unica, diversa dalle altre e non duplicabile,
       tuttavia, come suggerisce Winnicott:

      " Non dobbiamo pensare che la natura umana sia cambiata.
         Dobbiamo piuttosto cercare l'eterno nell'effimero ".
         ( D.W. Winnicott  -  Dal luogo delle origini )

       Esiste infatti una persistenza di valori, affetti ed emozioni che,
       se evocata e condivisa, può motivare e sostenere la giusta
       esigenza di una vita piena, completa, realizzata e felice.
       Purchè le donne riprendano a parlare tra loro, come
       saggiamente suggerisce José Saramago :

     "  E' la lunga, interminabile conversazione delle donne, sembra
        una cosa da niente, questo pensano gli uomini; neanche loro
        immaginano che è questa conversazione che trattiene il
        mondo nella sua orbita.Se non ci fossero le donne che parlano
        tra loro, gli uomini avrebbero già perso il senso della casa e
        del pianeta . "
       ( J. Saramago - Memoriale del convento )

      
Silvia Vegetti Finzi   da   L'ospite più atteso ( Vivere e rivivere le emozioni della maternità )
     

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