Non resta tempo: me lo hai sempre sussurrato...
LETTERA AL MIO CUORE
Voglio imparare con te a collezionare varchi,
squarci, catenacci spezzati.
Credo di esserne certa: non siamo qui per essere felici,
ma per lasciarci spalancare.
I lacci, i vincoli, i preziosi ricami,
le maglie salde e ben dorate
ci tengono, custodiscono, ritraggono
e sono le nostre catene,
la nostra staffetta da saltimbanchi:
quanto è inutile preservarci?
Il tempo ci ha consumato e ci consuma,
la miccia è accesa dal primo giorno.
Forse è una cometa,
forse solo oltre il salto
e tu lo sai bene.
Me lo hai sempre sussurrato.
AMICO MIO, SPOGLIATI
Amico mio spogliati
e nudo vieni da me
perché solo il tuo cuore nudo sarà capace di accogliere
ciò che non so dire.
Non è più tempo di tergiversare,
non resta tempo per ritrovare ciò che siamo.
Non resta - amico mio - altro
oltre questa attesa titubante,
oltre il miraggio temerario:
non resta qualcosa che non sia tempo
e sai, il tempo non esiste.
Spogliati - amico mio - ora e nudo corri.
Nessuna vergogna e nessuna paura sono radici:
ciò che sei è al fondo della tua nudità
ed è la superficie ardente,
la pianta dei piedi del tuo essere.
Amico mio, corri a perdifiato per la mia strada buia,
vienimi a scovare alla tana negletta, insidiosa;
ricordami i tuoi occhi su cui riflettere
quel dolore nostro
quel dolore antico
che noi ben sentiamo in un solo petto
e non sappiamo dire.
Ti prego, ridimi, di quel tuo riso strano
che a me pareva eletto;
fingi ancora la tua presenza solo per me.
Ti prego: portami in salvo.
Spogliati e corri - amico mio - verso di me.
Non resta tempo per ritrovare ciò che siamo.
Non resta - amico mio - altro.
Paola Tricomi da La voce a te donata
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