domenica 6 maggio 2018
LE POTENZE DEL SONNO ( Introduzione )
Le potenze del sonno abitano con leggerezza questi brevi, personalissimi testi popolati da ricordi, suggestioni, spunti biografici, riflessioni, figure dell'immaginario. Al centro, lo spazio inafferrabile del sonno, quella soglia segreta che ci sottrae alla realtà obbligata del giorno e ci restituisce al mondo libero e irresponsabile della notte e dei sogni. Uno spazio in cui il pensiero, l'immaginazione e le sensazioni si dilatano: un'apertura che conduce " al paese d'origine", al luogo nascosto dove entriamo in contatto con il nostro tessuto interiore. L'oscillazione tra la volontà di decifrare questo continente dell'oblio e della rivelazione e la resa affascinata ai suoi poteri, sfiora con sapienza l'enigma che ogni giorno ci cattura : l'abisso del sonno.
frida
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In effetti il sonno è un grande mistero e , per fortuna, una grande medicina: guarisce molte malattie del "mal di vivere" e inspiegabilmente anche malattie di quella ingombrante zavorra che ci portiamo dietro che è il corpo.
RispondiEliminaSi può uccidere una persona impedendole semplicemente di dormire. O - quantomeno - procurarle seri disturbi psichici( i regimi che praticano il "terrore" lo sanno , per questo usano come pratica di tortura accorgimenti ( luci accecanti sempre accese negli occhi, rumori assordanti, ,espedienti che costringono le persone a stare in posizione eretta per tempi incalcolabili, etc per fiaccare la resistenza di un individuo e indurlo a presunte confessioni ). Ho sempre saputo che dormire è più importante che mangiare ( entro certi limiti, certo ). Basti vedere quanto fosse diffusa ( prima dell'avvento degli psicofarmaci ) la " cura del sonno " .
RispondiEliminaE con questo non mi riferisco all'eufemismo usato per designare la pratica dell' elettroshck ( aberrante ! Hai visto " Qualcuno volò sul nido del cucùlo?") dove di faceva anche di peggio ( lobotomia ), ma anche semplicemente ( si fa per dire , perché era una pratica usata negli ospedali e nelle cliniche psichiatriche ) far dormire una persona per giorni interi perché riacquistasse le forze e un certo grado di lucidità.
Uscendo dalla clinica della depressione ( e delle sue cure ) e per tornare ad un campo letterario( che è quanto ci interessa ), ho letto che anche Virginia Woolf usava ( o le facevano usare - un espediente simile per uscire dai suoi stati periodici di " disagio": a letto in una camera in penombra ( per facilitare il rilassamento e il sonno ) veniva letteralmente ingozzata di cibo ( molto burro e cibi sostanziosi )per riprendere forze fisiche e psichiche. Il risultato era un ingrassamento notevole e un superficiale stato di quiete.
Quanto poi questo " stato di quiete " fosse provvisorio e temporaneo, abbiamo avuto modo di vederlo, se analizziamo l'ultimo periodo della sua vita ( compreso il suicidio ).
Ma per tornare a noi, è del tutto vero e provato che il sonno facilita il recupero di forse fisiche e psichiche ( dopo una bella dormita spesso si vedono le cose in modo diverso ), ma anche ci offre una " tregua " da quello che viene chiamato " mal di vivere ".
Nel sonno i problemi contingenti per un po' ci danno tregua o - se siamo fortunati , e ci crediamo - a volte ci suggeriscono soluzioni insperate.
Per cui fidiamoci di questo nostro provvido orologio- regolatore.