" I ' ho tanti vocavoli nella mia lingua materna, ch'io m'ho più tosto da dolere del bene intendere delle cose, che del mancamento delle parole, colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia " . ( Leonardo Da Vinci )
(…) Questo libro racconta una storia di maternità per il piacere di
narrare e la speranza di aiutare le giovani donne a decidere se
e quando diventare madri, considerando la gravidanza non un
pegno da pagare, ma una tappa fondamentale della vita.
Poiché condividere i propri ricordi induce gli altri a fare
altrettanto, confido che il filo della memoria, che prima di
interrompersi ha collegato per secoli generazioni di donne,
possa riprendere a fluire.
Dagli anni Settanta abbiamo spronato figlie e nipoti a rendersi
autonome e a realizzarsi studiando, lavorando, facendo
carriera. Ma , giunte ai trent'anni, si trovano di fronte a
conflitti che - da sole - non riescono a risolvere. Desiderano
armonizzare lavoro e maternità, ma non sanno prevedere un
percorso di cui hanno ben poche immagini e testimonianze.
Benché sorretta da disposizioni mentali e affettiva plasmate
attraverso secoli di cultura e di storia, la maternità è un'
opportunità, non un destino. E come tale costituisce il risultato
di un processo di autoaffermazione che si avvale tanto della
riflessione solitaria quanto della comunicazione, secondo l'
affermazione di Christa Wolf : " Io comprendo solo ciò che
condivido ".
Poiché la gestazione segue percorsi individuali mentre i
sentimenti che l'accompagnano sono in gran parte universali,
ho utilizzato la formula della testimonianza per esprimere
- ancora una volta - la differenza che ci separa e la somiglianza
che ci unisce. Alla protagonista - Lena - che vive alla fine degli
anni Settanta, spetta il compito di raccontare, intercalata da
una sorta di controcanto riflessivo, un'attesa che, non senza
difficoltà, sembra realizzare segrete potenzialità, rimarginare
antiche ferite, schiudere nuove prospettive, delineare " un
futuro interiore ". (…)
Silvia Vegetti Finzi da L'ospite più atteso ( Vivere e rivivere le emozioni della maternità )
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