sabato 22 gennaio 2022

LA DISTRUZIONE DELL'AMORE

 


                                                La pace costa quasi quanto una guerra...




Amore è una parola irta, pericolosa. Non si cerchi di smussare, diluire, omologare questo elemento divino. I contendenti si incontrano e si scontrano nell'accecante proiezione di luce del desiderio e duelleranno fino all'ultimo respiro della relazione alla ricerca di una pace impossibile. I versi di Anna Segre ci dicono qualcosa che dovremmo sapere bene: che due esseri non si amano mai da uguali, ma da diversi, e a volte la diversità è opposizione e le parole non servono per comunicare o dialogare, ma solo per ferirsi. A volte - insomma - l'amore somiglia a una guerra balcanica che prima cova sordamente, poi esplode e infuria per anni senza soluzione di continuità, salvo splendide tregue di passione. Ma " non ci sfugga la promessa", la "rivelazione ultima " insediata nei versi : " il male tira i fili / mentre il bene / si ostina a tessere ".






PERDERE


A un certo punto è stato chiaro

che non avevo più fondi

per foraggiare la mia vita affettiva,

che è come dire i fondi

per fare una guerra.


Ed è stato così che,

bandiera bianca alla mano,

ho perseguito più che un armistizio,

una pace.

La pace costa

quasi quanto una guerra.

L' ultimo grammo d'oro richiesto

alla resa

era l'accordo sulla verità.

Meglio la pace della verità.


Non è sempre così che succede

quando una guerra è persa?



                                          ***


PENSARTI


Tante cose ho amato di te

ed erano tutte facili.

Non è complicato godere della bontà

o bearsi dei tuoi sguardi,

e la tua voglia

che meraviglia.


Ora io amo la tua distanza

come si può amare un coltello

che entra fino al manico.


Amo il tuo silenzio

che mi riempie di universo

di assoluto

di buio.


Amo il dolore

perché me lo dai puro,

come puro era il piacere

forse.

O forse amo questo vuoto

perché mi rarefà 

la coscienza.


Rinuncio alle finte conversazioni,

a quel bisogno di parlarti

che non è più comunicazione,

all'incontro diventato scontro,

mentre ti guardo

ricordando ogni particolare

della mia remota Australia.


Nascondo il pensarti

in

bella vista.



                                                   ***


MATERNITA'


Grazie a dio,

che forse esiste,

niente figli.


Grazie a un caso

o a una scelta istintiva

o a una remora

che ha trascinato la questione

fin oltre il limite,


non sarò io

ad abbandonare.

Non sarò 

la tua risposta sbagliata,

la tua delusione più cocente,

il demone che ti porti dentro.

Non sarò io

il primo tradimento,

il coltello ficcato in gola,

il fantasma che ti segue

in sogno,

l'ombra lunga  delle giornate

fredde.


Non sarò io

la viscerale incomprensione,

il ricatto fino all'ultimo respiro,

il picchetto sbandierato d'amore

oltre il quale la disubbidienza

entra nell'illegale biblico.


Lontano più di un metro,

la lama della mia lingua non ti taglia,

ti sfiora.

A una distanza antalgica

i miei tentacoli di bisogno

non arrivano ad avvilupparti,

a soffocarti.


La gioia

di non sapere

che significa

quel potere senza controllo;

di non aver dovuto capire

la fatalità dei miei difetti

addosso a qualcun altro.


Il sollievo di non sentire mai

lo strappo della mia pancia,

l'altro da me, che è stato me

e che mi accusa.


La certezza che nessun processo

né nessuna gogna

saranno mai come un figlio

che ti imputa le tue vere colpe.


Un angelo ha steso la sua ala

sulla mia testa,

e mi ha risparmiato

dalla conoscenza carnale

della maternità,

dalle quinte di dolore

che questo teatro

vuol farmi credere di amore.




                              Anna  Segre   da   La distruzione dell'amore



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