Marc Chagall - Dopo il dolore ( a un anno dalla morte di Bella )
(...) Mia figlia, suo marito, fecero di tutto perché mi distraessi. Presero in affitto un nuovo appartamento, così che potessi andare a stare da loro e lavorare, ma io passavo interi giorni e notti a piangere, di fronte alla tela, davanti al piatto. Piangevo sul quadro e sul piatto di minestra, piangevo sulle nuvole. Perché ero rimasto qui, così solo. Non credevo alla consolazioni. Il direttore del Museum of Modern Art, per placarmi in qualche modo, allestì una grande mostra dei miei lavori. Vedevo bene che tutti cercavano di distrarmi. Cercarono di organizzare la mostra con la maggior completezza possibile, in memoria di Bella. Ida si adoperò molto per questa mostra e fu presente alla vernice con indosso un abito che ricordava i ritratti della mamma. Ma io mi trascinavo per le sale come se non mi reggessi sulle gambe. Ero come una pietanza senza sale. Solo, eternamente solo. I visitatori guardavano ora i miei quadri, ora me, ora i miei occhi, che erano come sempre smarriti, e sembravano quasi scusarsi. In genere, quando ero presente alle mie mostre, cosa che avveniva di raro, sentivo sempre questa vicinanza delle persone, come se i dipinti appesi alle pareti fossero lettere indirizzate ai visitatori, e loro mi rispondessero con gli occhi. (...) .
Marc Chagall da Memorie
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