L' odore dei sogni che insapono nel catino...
" Mi vorrai bene sempre" è la domanda
che ti rivolgo spesso sottovoce
se Palinuro cadi dentro il sonno
né so chi sono né sono al sicuro
è ritmo e ritmo, ovvero solamente
misura che cadenza la paura :
andare avantindietro per la stanza
e circumnavigare il tuo respiro
ma i mari sono secchi mentre dormi
- zecca mi abbevero sulla tua pelle
rimane esangue un petalo cosparso
di falene. Adesso sii sincero
mi vorrai sempre bene?
***
ISADORA DUNCAN
" La sciarpa non si porta per la mostra
che celebra la storia di Isadora "
mi dice un tizio per la galleria
mi sento a un tratto inadeguata, sporca
sensibile al decoro oltremisura
ma a sera con la solita cultura
tra calici traslucidi di vino
mi delucidi sulla sua sciagura.
" E' morta strangolata da una sciarpa
impigliata a una ruota di vettura ".
***
PENELOPE
Un canto spezza l'aria
non siamo ancora morti
scrosto il guscio d'uovo nel lavabo
affiora a poco a poco il bianco lucido
ho un cuore non più vergine
ovatta nelle vene, perdo il conto
dei sassi lanciati contro i vetri
la casa di stoffa abbandonata.
Le strade sono zero rettilinei
bocche aride, identiche alla sete
dell'occhio che mi spia dalla fessura
mi spoglia della pelle lungo i femori
cosa ne sai del mare di incisivi
racchiuso nel bicchiere rovesciato
l'elemosina di un bacio, l'odore
dei sogni che insapono nel catino.
***
PSICHE
Aratro dolce il rito della mano
con cui piano mi pettini la nuca
latro come un avanzo di cane
di caduca carne
con gli occhi chiusi vedo grattacieli
esanimi aquiloni, serrature
la coda di un pavone, sette suore
in fila esatta per la processione
tu vedi gatti neri trasalire
in ululati umani, gli asfodeli
coperti di scorpioni, un gioielliere
i suoi orologi esposti luccicare.
***
SHANGHAI
La donna si fa il segno della croce
e l'hostess mima muta i salvataggi
l'ottava volta della settimana
poi celere consegna le salviette
scuciamo i meridiani, il cielo attorto
per tutto il volo simili a shanghai
a un sarto alle sue mani ciecamente
all'unico indovino grato a Zeus
*
tra il passaporto e la carta d'imbarco
ho in pugno un punto di buio un segreto
che tengo stretto, o precipiteremo
cadremo - se lo perdo - nell'oceano
*
non andartene prima del declino
del baleno che cerca moribondo
una mano
nella pinna d'aereo
non andartene oltre l'arco che fanno
i due cigni uncinati sull'acqua
occhi negli occhi
di musica muti
come i platani di Kensington Gardens
quel loro sibilare al sottosuolo
la sillaba di un'ombra sul selciato.
Francesca Mazzotta da Gli eroi sono partiti
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