DEDICATA ALLA POESIA CHE AFFRONTA L'ANGOSCIA DELL'UOMO NELLA CITTA'
Gruppo del Laocoonte - Scultura ellenistica della Scuola Rodia
Nella tua stanza dove facevamo l'amore
predominava un colore scuro, color marrone,
dalla moquette ai mobili, alle coperte.
Era relativamente buio,
quando ero entrata - dopopranzo, a fine maggio -
avevi già abbassato le serrande
e le tende davanti alle finestre
non lasciavano passare la luce.
Come una grotta buia a un covo di peccatori
somigliava la tua stanza,
unita alla voluttà del tuo letto.
Dopo, quando sono scesa per strada,
ho camminato per molto tempo,
la forte e diffusa luce di maggio,
da tutte le parti il tripudio dei colori,
e l'atmosfera calda
che tanto si accordava al mio umore.
(Alexandra Bakonika , 1951 )
***
E IO NEL NULLA ANCORA ESISTERO'
quando qualcosa
qualsiasi cosa
per me sarà finita
io ancora esisterò
nel nulla
sarò quello
che barbaglia nei vostri occhi
il più alto dei segreti
nella notte
nell'anima
la dolce curva verso il domani
la C della carezza o
la S del suolo della patria.
quando questo qualcosa
invano accade, qualunque cosa accada
del nulla l'amore dimenticato esisterà
vi toccherà dolcemente
vi chiederà sorridente
l'impossibile.
( Tolis Nikiforou, 1938 )
***
LA VECCHIA TOVAGLIA
ritornai
senza ricordi spostati
era tutto lì
una ferita aperta
che aspettava con pazienza
di essere irrorata
con gocce di lacrime di camomilla
tutto nella stessa posizione amara
e sul tavolo apparecchiato
la stessa vecchia tovaglia
a righe rosse
sempre in attesa
per un'ultima cena
di addio.
( Andreas Karakokkinos, 1952 )
***
LA CITTA'
La città non dorme la notte
serpente arrotolato in silenzio
ascolta tutto calcola tutto
e tiene conto di guadagni e perdite
la città non dorme la notte
a volte sospira.
( Amalia Tsaknià, 1984 )
***
CAMBIAMENTO
E' da tanto tempo
che si alzava presto la mattina
molto presto
si avvicina al suo albero
e di nascosto gli parla.
Nessuno lo sente
ma anche se lo sentisse
gli avrebbe fatto posto
accanto a lui
per abituare anche quell'altro
all'idea
che non è solo.
( Maria Kentrou Agathopoulou , 1930 )
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