Una parola che evochi la pioggia...
NUOVA ARS POETICA
senza più affanni né aspirazioni
scrivo soltanto
per non morire prima del tempo
per liberare l'amore e il rancore
dalla feroce battaglia delle viscere
e non dimenticare mai
gli artefici dell'usura
anche
( per sentire )
ogni tanto
quel nirvana transitorio
di tutta
la creazione furtiva del silenzio.
***
LA PURIFICAZIONE DEL TEMPIO
mi commuove il passaggio
in cui Cristo
con la frusta in mano
furente
senza controllo
rovescia i banchi
gridando
ai venditori di colombe
e ai cambiavalute:
Portate via queste cose.
Non fate della casa di mio Padre
un luogo di mercato.
e se questo pianeta errante
è il tempio del santuario
la casa del Padre
non sarà necessario
con la frusta in mano
scacciare di nuovo quei vecchi mercanti
insediati oggi
tra gli alti e bassi di Wall Street.
***
DA SOLO A CASA
non voglio muovere un dito
mi abbandono
mi astraggo
fuggo dall'avvenire e dal progresso
mi nascondo negli armadi dell'infanzia
nella tana dell'autismo
ne sono prova i mozziconi
che lascia sparsi la mia irrequietezza
i vestiti appesi a ogni porta
i piatti scioccamente sporchi
non fingo quest'inerzia
sono stanco di me e degli altri
dei morti del giorno
delle tasse che aumentano
dei salari che non bastano
dell'impunità che protegge
sempre i politici
di non essere io
di non poter vivere come nei miei sogni.
***
SONO STANCO...
di essere fedele
al regno della tua assenza
sono stanco di far crescere
l'inquietudine
e dover lasciare tutto
e inseguirti senza inseguirmi
inseguendoti
lungo le mappe del tuo sogno
sono stanco dei reincontri
del tornare una e un'altra volta
alla cerchia
dello sradicamento e della memoria
***
UTOPIA DEL SOLITARIO
cerco una parola
che diriga il gregge
e dietro di lei le altre
s'incatenino una dopo l'altra
fertili
tra il fuoco di ciò che è perduto
una parola che contenga in sé
il segreto dell'indicibile
e la chiaroveggenza del già detto
che allacci le isole del cuore
e in ciascuno di loro
il mare rompa docile i suoi insonni
una parola prodigiosa
che cancelli il nemico
col solo pronunciarla
e al tempo stesso conformi uno specchio
dove l'uno possa vedersi nell'altro
e l'altro si veda in noi
e nell'immemorabile
una parola
che evochi la pioggia
e le sue sorti
e come il vento
visiti le regioni
ed essendo già pane
tutti gli uomini si uniscano in lei.
***
FIGLIO
se piangi
il mio cuore s'intristisce
e come un flauto
tende a ripetere il gesto inutile
di nasconderti questo secolo
che perfeziona il crimine
se sorridi
o accendi l'aria sol tuo riso
la mia anima diventa un sole benefico
dove non entra il dubbio
ed è preciso e certo il futuro.
***
PER LA MEMORIA DI TUTTI
dicono che gli uccelli
piantarono gli alberi
che portarono i semi
dalla stessa mano di Dio
e li sparsero per il mondo
affinché l'uomo non si sentisse più solo
dicono che li dipinsero di verde
perché il verde
rinfresca gli occhi e la speranza
che diedero ali alle foglie
affinché l'autunno non si sentisse nudo
e i venti non perdessero la loro memoria
e per tutto questo dicono
che gli alberi
non sanno vivere senza i loro uccelli
e gli uccelli
allo stesso modo non sanno vivere senza i loro alberi.
Osvaldo Sauma da Utopia del solitario
Molto carine, non conoscevo.
RispondiEliminaGrazie
E' stata una piacevole sorpresa anche per me.
RispondiEliminaLa cosa che mi ha colpito è che - pur facendo parte della stessa raccolta - vi si trovano poesie molto diverse per contenuto e stile.
Si passa da momenti di cupo pessimismo (" scrivo soltanto per non morire prima del tempo ) a sentimenti più delicati, leggeri e pieni di speranza ( " se sorridi, la mia anima diventa un sole benefico, dove non entra il dubbio ed è preciso e certo il futuro " ).
E il fascino sta forse nell'attrazione che esercitano i contrari ( nella vita, il tutto e il suo contrario è cosa incontestabile ).
Per questo allora ne siamo catturati e presi : come di " cosa" già nota che ci riguarda da vicino.