sabato 8 agosto 2020

UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE 5



Marradi, 30 ottobre 1916

(...)  Mia cara amica,
       sono troppo stanco e troppo ammalato per cercare di 
       comprendere. Prendo il partito dei più deboli, il mio solito
       partito: parto.
       Regalo a chi ne ha bisogno quel poco di poesia che può essere
       sorta dal nostro amore. Non posso dirti altro dopo questo. Mia
       cara, sono realmente ammalato, non ho potuto sopportare l'
       attesa e le tue lettere. Ricevo ora il telegramma. Parto 
       domattina per la Casetta. Là c'è il silenzio.
     Io ti amo tanto e rimpiango la poesia solo perchè essa saprebbe
     baciare il tuo corpo di psiche e il tuo viso roseo e nero colla
     bocca sfiorita di faunessa.
     Perdonami se non  voglio essere più poeta neppure per te. Sai
     che neppure le acque e neppure il silenzio sanno più dirmi 
     nulla - e senti la mia infinita desolazione. Ti porto come il mio
     ricordo di gloria e di gioia.
     Ricorda quando soffrirai colui che ti ama infinitamente e porta
     per sé solo il tuo colore.
     L'ultimo bacio dal tuo Dino che ti adora .  (...)



Sibilla  Aleramo & Dino Campana  da  Un viaggio chiamato amore ( Lettere 1916- 1918 )



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