Domani tornerà la forza: sconfiggerò il leone...
A simmetrie inesatte
voto la mia pena.
Tendo all'alto, ma stramazzo
sfinita a terra quando
ho conferma della mia ragione
dandoti colpe non a torto.
Triste è questa condizione
di Cassandra che non vorrebbe
più credere in se stessa.
***
A volte ho come l'idea di decompormi
non scompormi ma andata a male,
putrescere, imputridire.
Non mi muovo, non un passo
odoro, ascolto
quello sbriciolarsi come d'ossa
che viene dall'interno.
Lo sminuzzare, ridurre in poltiglia
di quelle già polverose sostanze
di cui sono o ero fatta prima
di sbucciarmi le ginocchia cadendo
su spigoli e pungiglioni
così simili
a delle braccia distese a indicare me.
***
Disfatta nella forma qua - aspetto
sono liquido: miscuglio decoroso, mi adatto
a ogni tua richiesta, sono ancella: alla pigrizia
di fine giornata - lavoro affanno o scocciatura tua.
Ti avvolgo: mi faccio coperta placenta e dissolvo
sto zitta. Approfitta: sono i giorni della muta
il corpo molle e delicato, malleabile scorza.
Domani tornerà la forza, le chele che attanagliano.
Sconfiggerò il leone.
***
Come Campana facciamo, e l'Aleramo
quando un po' tesi si scambiarono i pareri
e già fu tardi per tornare indietro.
Passami il termine, e poi non t'arrabbiare
se a sera torno a casa mia col seno
pieno di parole e un turbamento
nuovo di zecca, da tenere per l'inverno.
***
Come sarebbe la mia vita se non fosse questa
vita ma altre vite non vissute, o vissute
altrove. Come felice sarei, o infelice, se
non vivessi la mia vita ma qualche altra
vita che esiste e c'è, se non esiste questa,
la mia. Ma chi ha deciso
nell'antologia del possibile
che fosse proprio questa
e non un'altra, dove io
magari non ci sono
nemmeno.
Federica Gallotta da Modi indefiniti
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