I capelli di lui neri come la canna lucidata di un fucile...
TERRORI NOTTURNI
Lei ha così forte la sensazione di qualcuno che la insegue,
qualcuno scuro o vestito di abiti scuri,
un uomo tanto rabbioso, tanto astuto che non c'è
possibilità di sopravvivenza.
Ogni notte cerca di pensare a qualcosa che possa
convincerlo a risparmiare i bambini.
Ogni notte lo sente fuori dalla casa
fissarne la superficie lattea come un corpo,
le strisce del tetto come capelli unti e pettinati,
tutte le rigide aperture
vittoriane, come una donna spaventata
la notte di nozze.come la sua stessa madre penetrata e
ancora penetrata da un uomo che odiava, i capelli di lui
neri come la canna lucidata di un fucile.
***
L'AMORE TRA NOI
Quell'amore tra di noi che io chiamo un nato morto
appeso per i piedi - ultimamente l'ho visto
muoversi, Padre.
La sua forma bendata blu e nera ha ruotato
leggermente, una crisalide
su una radice resistente.
L'ho visto muoversi delicatamente, viola - livido,
le linee della fasciatura come foglie di cavolo
avvolte strette, che si fanno secche e scure ai bordi.
Ho visto la radice resistere, un artiglio,
l'involto che si apre leggermente e si richiude
più stretto intorno al corpo.
Come un pipistrello apre il suo mantello di pelle
e se lo riavvolge intorno,
penzolando all'ingiù, il sangue
pulsa nella sua testa come un cuore -
questo amore tra di noi, questo amore cieco
che si nutre bene, non sbatte mai contro nulla,
e allatta i suoi piccoli.
***
SONO LA MOGLIE DELLO STRIZZACERVELLI
Sono la moglie dello strizzacervelli, la madre
originaria che si aggira, il coltello che pende
dalla mia mano. La mia gonna
vi soffoca tutti come un piumino. Ho
deposto uno strato extra di osso
intorno all'uovo. Io sono quella nel
sogno, quella che vi insegue, col mangime
lanciato come uno sparo dal mio archetipico
grembiule. Io sono il sudario, quella che
torce il collo ridendo. Io sono quella.
Nell'angolo buio mi dondolo veloce come
un pollo che scappa dal coltello,
le spalle balenanti aperte e chiuse,
forbici. Sono nell'angolo a fare la maglia,
i miei ferri sono roventi, guardatevi da me, eh,
io sono la madre che volevate
uccidere. Aspetto il momento giusto con lui,
dondolandomi, facendo a maglia, scopando, elevandomi
assoluta in nero schizzato di sangue.
Non c'è ritorno.
Il vecchio orologio della mensola ticchetta
irritato come tacchi alti, il mio cuore
picchietta appuntito come ferri, facendovi arrabbiare.
Attraverso tutti i vostri sogni
scattando in velocità, ogni notte, attraverso
trenta sogni blaterando e scricchiolando e
brandendo. Proteggendovi da
colei che apre le sue gambe e un profumo
dolce come miele si diffonde come musica che
dolce ritorna. Io sono la nera
madre di vita, che fa roteare i polli
di fronte a quei bei cancelli della bianca
madre di morte che canticchia ritorna che
viene nel mondo che ami che dice
ne ho bisogno in questo istante e solo tu
puoi farlo per me.
***
PRIMITIVO
Ho sentito dire dei civilizzati:
il matrimonio si fonda sul parlare, elegante
e onesto, razionale. Ma tu ed io siamo
selvaggi. Sei entrato con una busta,
me l'hai porta in silenzio.
Riconosco il maiale alla Moo Shu lo annuso
e capisco il messaggio: ti ho
soddisfatto grandemente la scorsa notte. Sediamo
in silenzio, uno accanto all'altra, a mangiare,
i lunghi pancakes che penzolano e schizzano,
la salsa fragrante gocciolante,
e ci scambiamo occhiate sospettose, senza parole,
gli angoli dei nostri occhi nitidi come punte di lance
lasciate all'entrata per mostrare
che un amico siede con un amico qui.
***
INFINITA BEATITUDINE
Quando per la prima volta vidi la neve riempire l'aria
con le sue delicate impronte, dichiarai che non
avrei mai voluto vivere dove non nevicava, e quando
il primo uomo si fece strada dentro di me,
e lacerò il passaggio,
ed entrò nella piccola stanza, e spostò la
tenda così che io potessi entrare, seppi che
non sarei mai più potuta star lontana
da loro, la strana specie con i massicci
zoccoli insanguinati. Oggi siamo sdraiati nella nostra
piccola stanza da letto, color oro scuro
col riflesso di neve, e mentre i fiocchi scendono
delicatamente dal cielo
tu sei venuto dentro di me, spingendo di lato
la tenda, a rivelare la piccola stanza
color oro scuro col riflesso di neve
dove siamo sdraiati, e dove tu sei entrato in me e
hai spinto la tenda di lato, a rivelare
la piccola stanza, color oro scuro col
riflesso di neve, dove siamo sdraiati.
Sharon Olds da Satana dice
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