sabato 8 agosto 2020
UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE 7
Milano, 30 Maggio 1917
(...) Ti ho sognato - mi eri coricato accanto - mi sono svegliata che
dicevi : " perdonami" . Eri tu, Dino - ti ho proprio rivisto,
sentito.
Allora vuol dire che lo sai finalmente che t'ho amato?
Lo sai che cosa orribile è stata la tua cecità ?
Quei tuoi occhi che chiudevi, erano fatti per il sole. Per me e
per te.
O Dino, Dino, e ora è troppo tardi. Non posso più.
Io sono sempre quella della notte in cui partisti da Firenze,
piango come quella notte, è come se avessi quattro anni,
lacrime senza risposta in mezzo alla via di una bambina battuta
e sperduta.
E nessuno più m'ha toccata.
Ero pura, Dino - perchè hai voluto negarlo, e sapevi di
mentire?
Sono pura - e mi sento morire - e ormai è troppo tardi, amore,
povero mio, mio, ch'io sola ho amato. Ti perdono. Ricordati.
Avevo fede nell'anima tua. Salvala come se dovessimo
ritrovarci. In sogno lo saprò, forse. Mio! Ti perdono.
Vivi
Sibilla (...)
Sibilla Aleramo & Dino Campana da Un viaggio chiamato amore ( Lettere 1916- 1918 )
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