Edward Henry Potthast - Estate
ANIMAE LUDENTES...
voi che nella luce del giorno
sotto la mia finestra
mimate allegri l'età adulta
continuate vi prego le vostre prove
perdonate l'atto impuro
di chi di voi voleva
fare materia di canto
senza di voi capire
il come il quanto
l'allegria.
Giuseppe Bertolucci, Agosto 1968
E' un destino del poeta mettere in poesia l'impalpabile e una volta fatto scoprirne il limite ?
RispondiEliminaQui il " limite" è quello imposto dalla vita e che tutti tocca, non solo al poeta.
RispondiEliminaE il non capire " il come, il quanto e l'allegria" è la tristezza data dall'età, che il poeta avverte come " atto impuro" fare materia di canto...
E' chiaro che si può essere d'accordo o meno, così come è chiaro anche che ognuno interpreta il testo a seconda dell'età che ha... o che sente di avere...
Grazie per l'intervento.
Pensavo ai miei dieci anni del 1968, a me che "mimavo l'età adulta", incosciente dell'appena dopo, dei giochi a diventare realtà, fine, accartocciamento dei sensi.
RispondiEliminaForse il poeta si rammarica di non aver continuato lui, e allora rimedio io, ora, come posso e potrò, col come, col quanto e con l'allegria.
Sì.
RispondiEliminaCome potremo. Col come, col quanto e con l'allegria.