martedì 29 settembre 2020

L'ORA ZERO DI PRISCA


 

                        Aspettiamo che la mano diventi carezza...                  


Abitiamo all'insaputa

la vita segreta delle cose:

la solitudine è un luogo,

una strada abbandonata

dove l'ombra, gemella

crudele ci lascia

da soli sul marciapiede

e aspettiamo,

immobili

e impauriti come dei cani

che la mano diventi carezza.



                                                  ***


Abbiamo scoperto assieme la paura

che s'infiltra tra la crepa del piatto,

la sistole silenziosa e assassina.


: certo che si possono incollare i pezzi

con zelo e perfezioni tali

che la stoviglia sembri intatta,

ma dimmi, come nascondere gli anni,

le rughe, i danni

con il semplice gesto di riordinare i cocci?



                                                   ***


Ho tracciato un cerchio di gesso

attorno al cuore


un arbusto frondoso

cinge il mio collo


mentre in bocca ho il canto

della volpe delle nevi.


Sul mio dorso dormono

e mi coprono come un manto

le ali chiuse di un angelo.


Spero di uscire indenne

da questa bianca notte spettrale.



                                              ***


La vetrata è una crepa aperta

sulla foresta matrigna, metallica,

che porta suoni ruvidi e nomi

vegetali venuti su da mutazioni

di radici e fonemi antichi

latino con xavante e quinbundo :


una visione ex nihilo su questo fiume

profondo, questo unguento dei giorni,

una lava color ottone

che avanza fin dentro le ossa

come del muschio

da se stesso generato,

fecondando per osmosi

sassi, pietre e incrostazioni,


gli anni appiccicati l'uno sull'altro

e non li riconosci più, scorrono

in bianco nel sangue,


quasi una tenaglia che stritola felci

e volti sul suo vetro di velluto, fatale.



                                              ***


Dove non cresce ombra

né radice

nello sterrato attorno al cemento

dove non c'è fiore 

né pietra che duri per terra :


il vuoto che lo raduna

in questo giorno stanco dei vivi

e calmo, sotto un cielo che non sa

predire nessun occidente :


solo il ramo stride nella crepa

del tronco, nella ferita invisibile

che il vento tocca e incrina

a contropelo,

nella radura deserta


dove neanche il merlo osa sostare.



                            Prisca  Agustoni   da     L'ora  zero


Dalla  Gialla   di  Pordenonelegge



2 commenti:

  1. Bella davvero. Di più.
    Il mio abbraccio
    Maurizio

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  2. Poesia di sentimenti amar: solitudine, paura. In questi casi scrivere può diventare una terapia.
    Ma dovremmo anche chiederci: siamo noi immuni da questi stati d'animo o siamo tutti attanagliati da questi sentimenti ( magari in casi particolari della vita ) ?

    Grazie e un abbraccio a te.

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