Questa foto scattata dall'amicizia dei tuoi occhi..
LA MIA PERMANENTE POVERTA' E INTRANSIGENZA
La mia permanente povertà e intransigenza
è forse per qualcuno canzone di gioventù
come la mia vecchiaia irrimediabile sarà giustificazione
di quel misto di schifo e di lucidità
che siamo soliti chiamare destino.
***
UNA FOTO DEL MOMENTO
La mia vita è un decorso di cerimonie incompiute
non ho seppellito i miei genitori
non ho avuto figli
non ho davanti a me un abisso nel quale perdere la mia vita
non sono passata dalla casa di un uomo a quella di un altro
in silenzio quello vero
che mi sostiene dietro a tanto rumore
preparo un'eternità
questa foto scattata dall'amicizia dei tuoi occhi
la cerimonia non fallita della mia vita
dirà sempre che ero viva in un luogo e che amavo.
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E' ANCORA MIO CRUDO COMPITO
E' ancora mio crudo compito
di non accettare gli accordi
non accettare questo destino di gioiello della tua solitudine
ancora il crudo compito di dire
la tua fine non sarà la mia fine
essere il mondo intero in una vita è troppo lavoro
per una donna un po' matura con appuntamenti dispersi in varie città
che ha già imparato a non confondere
il dolore con la vita e la passione con la proprietà.
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IL VENTO DELLA FINE DELL'ESTATE
Il vento della fine dell'estate sera nell'alba
nessuno sa che una donna che è entrata nella vecchiaia
ricomincia a sentire a ricevere la sferza del vento a notte alta
a mezzogiorno potrà dire rivelandosi come prima si nascondeva
alle quattro di mattino c'era vento
non sfida più nessuno
solo l'idea della sconfitta.
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DOPO DECENNI TU MI ANNUNCERAI LA MORTE
Il giorno che smetterai di parlarmi in maniera ironica
secca e un po' indifferente
saprò che sto morendo
il giorno che smetterai di dirmi
per favore si parla con il congiuntivo l'hai scordato
non ci si veste con fiori e righe
non si esce di casa così
quel giorno sarò commovente
degna di pietà
e ogni forma di felicità sarà scomparsa
il giorno che giustificherai ogni
cosa che dico
saprò che è arrivata la fine.
Juana Bignozzi da Interno con poeta
Che belle queste poesie. Ci trovo un misto di malinconia e di voglua di combattere ancora... molto belle
RispondiEliminaSecondo D.G. Helder, poeta e saggista conterraneo dell'argentina Juana Bignozzi, " Il pathos della poeta deriva dalla sua resistenza a seppellire ciò che ha amato ".
RispondiEliminaDefinizione che trovo perfettamente calzante con la vita della nostra, e col tuo giudizio: in effetti Juana fu sempre e in ogni occasione (militante di Sinistra ai tempi dell' Università e poi esule volontaria per motivi ideologici dalla nativa Argentina a Barcellona, esilio durato un trentennio ) una strenua combattente.
Traduttrice di talento e appassionata di poesia europea,durante il suo esilio conobbe e frequentò poeti del calibro di Pavese, Bertolucci, Montale, Caproni.
Grazie per la visita e per il commento.
Sai che, quando ho tempo, ci passo sempre volentieri nel tuo blog. C'è così tanto sa acoprire e conoscere e gustare
RispondiEliminaTroppo gentile...
RispondiEliminae ovviamente mi fa piacere perché così ho modo di dire qlc di più sugli autori ( sin dall'inizio l'ho fatto per scelta di non scrivere la biografia - mi dava troppo l'idea di essere a scuola - ), ma avere qualche notizia sulle vicende della vita può essere utile per la comprensione dei testi.
Buona giornata!