martedì 22 settembre 2020

INTERNO CON POETA


 


                                       Questa foto scattata dall'amicizia dei tuoi occhi..



LA MIA PERMANENTE POVERTA' E INTRANSIGENZA


La mia permanente povertà e intransigenza

è forse per qualcuno canzone di gioventù

come la mia vecchiaia irrimediabile sarà giustificazione

di quel misto di schifo e di lucidità

che siamo soliti chiamare destino.


                                           ***

UNA FOTO DEL MOMENTO


La mia vita è un decorso di cerimonie incompiute

non ho seppellito i miei genitori

non ho avuto figli

non ho davanti a me un abisso nel quale perdere la mia vita

non sono passata dalla casa di un uomo a quella di un altro


in silenzio quello vero

che mi sostiene dietro a tanto rumore

preparo un'eternità


questa foto scattata dall'amicizia dei tuoi occhi

la cerimonia non fallita della mia vita

dirà sempre che ero viva in un luogo e che amavo.


                                                   ***

E' ANCORA MIO CRUDO COMPITO


E' ancora mio crudo compito

di non accettare gli accordi

non accettare questo destino di gioiello della tua solitudine

ancora il crudo compito di dire

la tua fine non sarà la mia fine

essere il mondo intero in una vita è troppo lavoro

per una donna un po' matura con appuntamenti dispersi in varie città

che ha già imparato a non confondere

il dolore con la vita e la passione con la proprietà.



                                                   ***

IL VENTO DELLA FINE DELL'ESTATE


Il vento della fine dell'estate sera nell'alba

nessuno sa che una donna che è entrata nella vecchiaia

ricomincia a sentire a ricevere la sferza del vento a notte alta

a mezzogiorno potrà dire rivelandosi come prima si nascondeva

alle quattro di mattino c'era vento

non sfida più nessuno

solo l'idea della sconfitta.



                                              ***

DOPO DECENNI TU MI ANNUNCERAI LA MORTE


Il giorno che smetterai di parlarmi in maniera ironica

secca e un po' indifferente

saprò che sto morendo

il giorno che smetterai di dirmi

per favore si parla con il congiuntivo l'hai scordato

non ci si veste con fiori e righe

non si esce di casa così

quel giorno sarò commovente

degna di pietà

e ogni forma di felicità sarà scomparsa

il giorno che giustificherai ogni

cosa che dico

saprò che è arrivata la fine.




                                Juana Bignozzi    da    Interno con poeta



4 commenti:

  1. Che belle queste poesie. Ci trovo un misto di malinconia e di voglua di combattere ancora... molto belle

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  2. Secondo D.G. Helder, poeta e saggista conterraneo dell'argentina Juana Bignozzi, " Il pathos della poeta deriva dalla sua resistenza a seppellire ciò che ha amato ".
    Definizione che trovo perfettamente calzante con la vita della nostra, e col tuo giudizio: in effetti Juana fu sempre e in ogni occasione (militante di Sinistra ai tempi dell' Università e poi esule volontaria per motivi ideologici dalla nativa Argentina a Barcellona, esilio durato un trentennio ) una strenua combattente.
    Traduttrice di talento e appassionata di poesia europea,durante il suo esilio conobbe e frequentò poeti del calibro di Pavese, Bertolucci, Montale, Caproni.

    Grazie per la visita e per il commento.

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  3. Sai che, quando ho tempo, ci passo sempre volentieri nel tuo blog. C'è così tanto sa acoprire e conoscere e gustare

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  4. Troppo gentile...
    e ovviamente mi fa piacere perché così ho modo di dire qlc di più sugli autori ( sin dall'inizio l'ho fatto per scelta di non scrivere la biografia - mi dava troppo l'idea di essere a scuola - ), ma avere qualche notizia sulle vicende della vita può essere utile per la comprensione dei testi.

    Buona giornata!

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