Patire il freddo ti condurrà alla casa dell'anima...
CANTO D'AUTUNNO
No, non dire alla foglia che si fermi;
deve venire l'inverno.
Ammucchia la legna, mangia e aspetta,
aspetta l'ora della neve.
Patire il freddo ti condurrà alla casa dell'anima,
ti farà ricordare
il calore di un corpo in un altro corpo,
e il valore della resurrezione.
Forse non credi che dietro l'onda
che muore contro lo scoglio
sta nascendo la forma di una spiaggia,
una baia, un porto?
Quel che rende così duro il morire
è ignorare per sempre che la vita
- come un pianeta -
traccia l'ellisse di una vita più grande.
Che temi? Forse il non avere occhi,
che ti sfugga l'intenzione
di possedere le cose,
smettere di creare nella creazione?
Allora - come un aedo -
recita il tempo
nel tempo delle sillabe e dei fatti.
***
TROVA IL TEMPO
Quando all'alba la luce aprirà
le finestre dove dorme la tua mente,
saprai che nulla di ciò che vedrai
sarà lasciato al caso.
Dalle urla di dolore del pianeta
al ricordo - ancora dolce - degli orgasmi
che rendono la notte una sinfonia umana :
tutti saranno parte di te,
come tu di tutto.
Non potrai mai dirmi senza di noi, non
potrai disegnare nei giorni
un gesto altrui per te.
Il tempo
ti fa perchè tu guadagni tempo.
E' l'anello mediante il quale la ruota gira
e il cerchio chiude il ciclo della vita.
Làsciati essere e sii ciò che sei.
Nessun altro segreto sarà così grande per te
come - oltre al possesso -
essere parte delle ore
e delle loro creature.
***
SENZA TRUCCO
Gùardati : ti piacciono queste rughe
perché pensi che la bellezza
dei giorni saggi e il tempo guadagnato ci abitino.
E non puoi fare a meno di contare le battaglie
combattute - nonostante il tuo desiderio di pace;
ricorda chi è partito per poco o per sempre,
delusioni e dolori inaspettati.
Tutto fa parte dell'anima che si muove
per imparare a dialogare con la vecchia vita
che dà consistenza al pianeta.
Che ironia! Perdere per vincere,
saper leggere di più con meno vista,
amare con forza nonostante tutto il male
che il solco più triste ha lasciato sul tuo viso...
Non esistono creme o trucchi utili.
Mantieni un po' d'infanzia
nell'acqua che ancora ti bagna la pelle.
***
NIAGARA
Movimento nella quiete, ti
sveglierai nel salto,
acqua che chiami tuono d'acqua.
Verremo allora, incondizionatamente o duramente,
semplicemente per raccogliere dal tuo ruggito
un sottile scroscio di pioggia
per consegnarci - come in preghiera -
all'iride che scopre la tua caduta.
Non ci sarà né sole né oscurità,
né corpo né ombra:
l'argento freschissimo
fischierà nella nostra pelle
sott'acqua , cioè :
l'acqua sospesa
l'acqua volatile
l'acqua che assumerà
uno strano e magico senso di cielo.
Allora arriveremo
a sentirci incorporare negli occhi
l'immagine più vicina
alla creazione.
E aspetteremo la terra.
Vicenç Llorca da Calendario degli istinti
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