domenica 14 settembre 2025

UN GIORNO SENZA SERA

 


                                                                             Dirai amore ancora...




LE FINESTRE FINTE


" Tanto ci vedremo ancora... "

Ti credo, ma quando ?

Se non sapessimo invece

che era l' ultima volta,

non avremmo la forza di mentire

da una finestra finta senza luce,

come quelle disegnate sulle case

che mi facevano stare

col naso per aria da bambino,

a spiare quando s' aprivano.

Bussano le prime voci

alle cieche finestre,

ci hai dimenticato,

promesse d' amore vantano primati

di giovinezza, letti di fedeltà...

Inutile difendersi,

nell' amnesia non c'è più poto,

l' assenza era sì un vasto albergo

ma le stanze a poco poco

sono state tutte occupate,

sottoscala e abbaini sono pieni di nomi,

manca solo il mio,

al sole le finestre s' apriranno.



                                            ***


L' AMORE CRESCE COME L' ERBA


Non sei mai solo se le cose parlano,

i vestiti smessi nell' armadio,

le penne scariche sul tuo tavolo,

le federe dei cuscini,

il parquet della camera da letto

consumato dai sogni,

l' odore delle stanze che consacra

il ricordo di tante risate,

nelle carni di complici ombre

che si sono nascoste

ma non ti hanno detto dove,

così sarà più ricca la sorpresa;

chissà in un tram che sale

le colline di San Francisco,

o in un traghetto del lago Baikal.

Ti è capitato di sobbalzare

alla vista di sconosciuti

che parevano proprio loro

in giro per il mondo,

ma poi si sono voltati.

La ricerca e l' attesa sono la vita,

tu resta ben fermo dove sei

contano sulla tua fedeltà,

non sei più Orfeo che si volta

per paura che lei non ti segua,

hai imparato,

l' amore cresce senza che tu lo veda,

come non vedi crescere l' erba.



                                                ***


SARA' COME CAMBIARE CASA


Partire, andarsene e chiudere

la finestra dell' abituale paesaggio,

e poi sorprenderti da case ancora in piedi

dopo la scossa,

sentire prima un bisbiglio,

poi voci sempre più chiare,

capire che è nata un' altra lingua

e tu la sai.

Ti sfilerai dalla memoria

che va in polvere e sarai Lazzaro

che non ricorda, che non sa più chi è.

Sì, la tua vita, la tua lingua

ti lasciano,

non sarà difficile :

dirai amore ancora,

con una parola nuova.



                                                ***


ALLE MIE OMBRE


E' notte, le ombre che ho amato

sono ancora vive, dormono

nei loro letti lontane.

Dormono le mie ombre

e sognando i corpi  ne rinforzano

l' oblio col ricordo vago

che anch'io divento.

Chi ho amato ?

Imparo a dimenticarlo a poco a poco,

aiutato dalla memoria di un nome

che si ripete in un altro,

dalle coincidenze di una data,

di un segnale astrale.

Rigetta il corpo un organo estraneo:

a una smarrita identità

preferisce il nulla;

un' ombra cerca la luce

che l' ucciderà;

a una notte eterna preferisce

la vita breve di un amore.

All' alba potrei dissolvermi,

restano poche ore di sonno,

ma ora mi sveglierò

e morendo con me risorgerete tutte,

ombre amate ancora nella notte

in una sola carne.



                                                  ***


L' OMBRA


Lettore, mi hai chiesto 

di portarti con me,

ma dove vado io non puoi venire,

non c'è nessuno - sai -

nella mia pelle.

Vedi che non do ombra,

per quale specchio passeremmo

in due ?





                                 Roberto  Pazzi       da   Un giorno senza sera



4 commenti:

  1. C'è un "tanto ci vedremo ancora" profondamente disinnescato dal fatto di non esserci mai visti, perlomeno secondo quei canoni convenzionali conosciuti ai più.. ;)

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    1. Ci sono conoscenze che vanno ben al di là dei canoni...

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  2. p.s. ma il lettore chiede davvero mai di portarci con noi?

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  3. Non so cosa ne pensasse Pazzi ( e se il suo pensiero corrispondeva ai versi ); per quanto mi riguarda non credo. I lettori mi paiono sempre così di corsa e poco inclini anche ai commenti ; figuriamoci se hanno in mente di condividere le mie emozioni non fosse che per una manciata di secondi...

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