Anna Achmatova dipinta da A. Modigliani
Anna Segre è medico, psicoterapeuta, orfana e autoimmune. E anche poeta e ha scritto vari testi di poesia, di cui l' ultimo " Onora la figlia ", che presenterò.
Sono una vecchia poetessa
perché quand'ero giovane ero grassa
mi sentivo goffa
non osavo l' arte
ma offrivo solo il mio
servizio.
Sono vecchia
perché ero chiusa dentro
i muri di mio padre
tenevo l' arte in bocca
la covavo
per proteggerla
serbandola per un qualche
forse
per un futuro improbabile
ma che non si sporcasse
nello sbeffeggio di lui.
Ero poetessa nelle lettere
all' amore non vissuto
tutte le mattine
prima del sole
come Aracne,
lei mi rispondeva con menu
e cronache dei giorni senza me
e io me lo facevo bastare.
Ero poetessa
cercando e trovando
la parola
per la paziente muta e sfocata.
Ero poetessa
tacendo al momento giusto
ma chissà se si è sentita nell' aria
vibrare
questa mia corda
intonata.
Ero poetessa
anticipando catastrofi
non avvenute,
vedendo sentieri nel caos,
sentendomi salvata
malgrado la diagnosi.
E adesso sono una vecchia
poetessa
che non trattiene
il turpiloquio
l' empito
lo slancio
e l' idiozia.
Anna Segre Inedito

Sembrerebbe che il padre, la professione la vita abbiano impedito alla poetessa di esprimersi e solo da vecchia sia riuscita a liberarsi dalle regole e dai limiti. L’accenno al turpiloquio credo si possa intendere proprio come libera espressione della vena poetica.
RispondiEliminamassimolegnani
Spinta dal tuo commento, ho voluto approfondire le scarne notizie biografiche e sono arrivata alla conclusione - dopo aver consultato diversi siti di poesia - che la poeta parla molto di sé, ma in un modo quasi romanzato : non ho trovato, ad esempio, contrasti col padre cui sembra far cenno nella poesia postata, ma di un ambiente familiare colto e orientato alla cultura. Non c'è cenno a lutti familiari ( di sé dice di essere orfana ) e neanche di possedere una laurea in medicina. Le biografie ufficiali parlano di una laurea in Economia e Commercio e di un' attività conseguente a questo tipo di studi....
RispondiEliminaPenso quindi che ciò che dice di sé debba essere interpretato in modo simbolico. Anche il " turpiloquio " cui tu fai riferimento sia da intendere - come tu hai giustamente interpretato- nella tensione a " estrarre dal suo intimo " tutte le ombre, anche quelle più spaventevoli e indicibili ( proprio come si fa nelle psicoterapia ).
Comunque, se qualche lettore avesse notizie utili sull' argomento, anche precisando o confutando quello che ho scritto, può farsi vivo ( e sarebbe una cosa molto gradita ).
Bello che la vecchiaia porti via i pudori, le convenzioni, gli obblighi di dover essere sempre qualcos'altro rispetto ciò che siamo.
RispondiEliminaIn questo dovremmo avere la forza di invecchiare già da giovani
Bella osservazione! Purtroppo non è una nostra scelta : la saggezza è un regalo ( sempre che ci sia ) che viene con l'età e l' esperienza, che fornisce il materiale per un lavoro su di sé.
RispondiEliminaGrazie, Alberto !