Si ascolta sempre una voce...
C'è una partita
Fra me e lui
Aperta
Domani si vedrà
A mezzogiorno
Se la sua morte o la
mia
Murerà il riquadro
Della finestra.
***
Ritorna a me che
seppi il tuo calore
le tue occhiaie
affondate nella notte
le tue dita venate
stridere piano
come seta sottile
lacerata.
***
Si ascolta sempre
una voce
Sempre
si guarda un viso
si attende ora per ora chi
deve arrivare
Si spia
il suo tornare
le sue albe
il suo accostarsi
nell' erba della sera
Ora sola
precipiti nel dirupo
delle tue grida.
***
Hai guardato negli
occhi la medusa
Questo ha ricoperto
il tuo viso di un sonno
di gesso.
***
Là dove il sangue
s' aggruma
in nodi di pene
e trama vene di ricordi
quagliati
morde la vita.
***
Mi volsi nella notte
vidi la luna
fissarmi con la testa
arrovesciata
Da lei seppi che i
morti
hanno sete
nelle notti affocate
quando il cielo
è basso e suda
cenere e scorpioni.
***
Non c'è niente che
possa rallentare
Questo certo
dissolversi di medusa
Aggrappata alla sabbia
Lontana dal mare
***
La sera ripensa il
giorno
assomma le ore
di luce. Cerca
di ordinare
l' insensato cadere dei
colori
la chiave di una vita
che dura
solo dodici ore.
***
Finirà di fuggire solo
quando
ti vedrò fermo le
palpebre bendate
nel cerchio della
lampada rivelatrice.
***
Insonne la gardenia
distillava
Nel palmo della notte
il suo veleno
Mentre il cielo
piangeva le sue stelle
e la luna contava i
moribondi.
Goliarda Sapienza da Ancestrale
Goliarda me l'ha resa un po' antipatica la Golino che non sopporto. Prese di poasizione e pregiudizi antipatici, lo so, ma siamo umani anche per questo..
RispondiEliminaSarebbe difficile condensare in poche righe l' esperienza di vita di Sapienza Goliarda, che spaziò fra esperienze di cinema e di teatro, matrimoni e figli, attività sindacali e malattie, oltreché esperienze di scrittura. Una instabilità psichica la accompagnò praticamente sempre, sfociando in due tentativi di suicidio, con relativi ricoveri ( le venne praticato anche l' elettroshock, similmente alla poeta Alda Merini ). Per far fronte alle continue crisi di angoscia, cominciò a scrivere poesie, esperienza che culminò nella creazione del testo " Ancestrale " che ebbe vita difficile per le molteplici e pesanti stroncature, ragion per cui venne pubblicato molti anni dopo ( 2013 ) a cura di Angelo Pellegrino e con la postfazione di Anna Toscano.
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda, ho scelto di pubblicare sul blog un numero consistente di poesie da quella raccolta, non tanto per i contenuti, quanto piuttosto colpita dal suo modo di versificare, così breve, scarno e aspro, ma che tuttavia ha suscitato e suscita ( in me ) un certo fascino.