sabato 27 settembre 2025

DELLA MUTABILITA'

 


                                               Le tue orecchie si sintonizzano su stelle difficili....






Il filo che tiene insieme questa raccolta di poesia che spazia, spiazza e sconfina via via che procediamo nella lettura, potrebbe essere il viaggio, inteso come spostamento interno ed  esterno, che l' incertezza e persino il dolore carica di ricchezza. La scrittura non ricerca l' aspetto lirico, ma si sviluppa in un linguaggio lucido che riflette sull' inafferrabilità del senso della vita, senza nessun ripiegamento malinconico, quanto piuttosto una consapevolezza pacata della continua e inevitabile mutabilità dei fatti  della vita e dei sentimenti.





IO IN FOTOGRAFIA


Così questa sono io. Nel campo dopo che ci perdemmo.

Ho gli occhi rivolti in alto a destra

e la bocca un po' aperta.

Forse ho sempre questo aspetto.

Forse è un' espressione di sorpresa

perché sono ancora al mondo, per non parlare

di quella svolta sbagliata che portò a una quercia

( voglio dire foglia, foglia ) ; erba alta ( voglio dire

pizzicore da fieno ) ; la mia caviglia incerta ( voglio

dire il mio vecchio caro dolore ); il sapore caldo

della saliva in bocca ( voglio dire

lingua pesante ) ; le cellule del mio corpo

così nuove, fresche e non più in disordine

( voglio dire Speranza ) e oh il tempo lì

che era caldo, così caldo, così caldo, così caldo quel giorno.



                                        ***


ALL' ESTATE


Poggi leggera sul tuo cuore.

Non ti vuoi spostare.

Le rondini schiamazzano

in giro per casa. Tutta la notte

aspetti ansiosa che un venticello

ti faccia crollare addormentata.


Ti corichi davanti alla porta,

la testa rivolta a nord, ma

nessun altro dei punti cardinali

s' insinua furtivo nel tuo corpo. Le tue orecchie,

liberate con olio d' oliva, si sintonizzano

su stelle difficili, sonore e roventi.


L' estate sta finendo. Tu già

ti scontri col primo fiocco di neve,

la bocca aperta per gustarlo, pronta

a ingoiare tutte le stagioni.



                                            ***


SENZA  CAPELLI


Possono mentire i calvi ? La natura delle pelle dice no :

è pallida come neonato, sostanza tenera come erezione,

ogni pensiero visibile, conoscenza pura,

mente attiva - brilla attraverso il cranio.

Ho visto una donna - del tutto calva - che faceva le pulizie.

Lavava il pavimento verde, spolverava scaffali,

tutta straccio e concentrazione, regina della luna.



                                                    ***


DELLA  MUTABILITA'


Troppe delle cellule migliori del mio corpo

prudono, frastagliate, inacerbite

in questa gelida primavera. E' il duemilaquattro

e non conosco un' anima che non si senta piccola

nella folla. Rasa a zero.

Abbassa gli occhi questi giorni e vedrai che i piedi

non si fidano del marciapiedi e le tue analisi del sangue

incupiscono il volto del dottore.


Alza lo sguardo e con la coda dell' occhio coglierai

eclissi, foglia d' oro, comete, angeli, lampadari,

raggiungili se vuoi, impara l' astrofisica o

il canto folk, il sacrificio umano, la mortalità,

a volare, pescare, il sesso senza toccarsi troppo.

Non ti preoccupare - però- di andare altro che in cielo .



                                                 ***


LA  SERENISSIMA


Ero sulla terra ma la terra non apparteneva

più al mondo, le era concesso poggiare

qua e là su zolle galleggianti.

Il marciapiedi ondeggiava sotto le mie scarpe.

Tutto quel che vedevo apparteneva all' acqua :

liquide chiese e teatri, monumenti, case,

liquido sole e cielo. Le mie mani vagavano

nell' acqua, raccoglievano acqua. La faccia rivolta

alle nuvole. Sentivo le membrane

del mio corpo tremare per il fluido

che contenevano, e il flusso maestoso della linfa,

il pulsare accelerato del sangue. Il motore di una barca

vibrò attraverso la terra, le onde, i miei piedi

fin dentro il mio petto. Lenta - lentamente - salii a bordo.




                        Jo  Shapcott   da      Della mutabilità



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