IO IN FOTOGRAFIA
Così questa sono io. Nel campo dopo che ci perdemmo.
Ho gli occhi rivolti in alto a destra
e la bocca un po' aperta.
Forse ho sempre questo aspetto.
Forse è un' espressione di sorpresa
perché sono ancora al mondo, per non parlare
di quella svolta sbagliata che portò a una quercia
( voglio dire foglia, foglia ) ; erba alta ( voglio dire
pizzicore da fieno ) ; la mia caviglia incerta ( voglio
dire il mio vecchio caro dolore ); il sapore caldo
della saliva in bocca ( voglio dire
lingua pesante ) ; le cellule del mio corpo
così nuove, fresche e non più in disordine
( voglio dire Speranza ) e oh il tempo lì
che era caldo, così caldo, così caldo, così caldo quel giorno.
***
ALL' ESTATE
Poggi leggera sul tuo cuore.
Non ti vuoi spostare.
Le rondini schiamazzano
in giro per casa. Tutta la notte
aspetti ansiosa che un venticello
ti faccia crollare addormentata.
Ti corichi davanti alla porta,
la testa rivolta a nord, ma
nessun altro dei punti cardinali
s' insinua furtivo nel tuo corpo. Le tue orecchie,
liberate con olio d' oliva, si sintonizzano
su stelle difficili, sonore e roventi.
L' estate sta finendo. Tu già
ti scontri col primo fiocco di neve,
la bocca aperta per gustarlo, pronta
a ingoiare tutte le stagioni.
***
SENZA CAPELLI
Possono mentire i calvi ? La natura delle pelle dice no :
è pallida come neonato, sostanza tenera come erezione,
ogni pensiero visibile, conoscenza pura,
mente attiva - brilla attraverso il cranio.
Ho visto una donna - del tutto calva - che faceva le pulizie.
Lavava il pavimento verde, spolverava scaffali,
tutta straccio e concentrazione, regina della luna.
***
DELLA MUTABILITA'
Troppe delle cellule migliori del mio corpo
prudono, frastagliate, inacerbite
in questa gelida primavera. E' il duemilaquattro
e non conosco un' anima che non si senta piccola
nella folla. Rasa a zero.
Abbassa gli occhi questi giorni e vedrai che i piedi
non si fidano del marciapiedi e le tue analisi del sangue
incupiscono il volto del dottore.
Alza lo sguardo e con la coda dell' occhio coglierai
eclissi, foglia d' oro, comete, angeli, lampadari,
raggiungili se vuoi, impara l' astrofisica o
il canto folk, il sacrificio umano, la mortalità,
a volare, pescare, il sesso senza toccarsi troppo.
Non ti preoccupare - però- di andare altro che in cielo .
***
LA SERENISSIMA
Ero sulla terra ma la terra non apparteneva
più al mondo, le era concesso poggiare
qua e là su zolle galleggianti.
Il marciapiedi ondeggiava sotto le mie scarpe.
Tutto quel che vedevo apparteneva all' acqua :
liquide chiese e teatri, monumenti, case,
liquido sole e cielo. Le mie mani vagavano
nell' acqua, raccoglievano acqua. La faccia rivolta
alle nuvole. Sentivo le membrane
del mio corpo tremare per il fluido
che contenevano, e il flusso maestoso della linfa,
il pulsare accelerato del sangue. Il motore di una barca
vibrò attraverso la terra, le onde, i miei piedi
fin dentro il mio petto. Lenta - lentamente - salii a bordo.
Jo Shapcott da Della mutabilità

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