Barchette d' origami, a salpare verso il mare...
INCANTESIMO
Se, seduto al tuo scrittoio, metti da parte il lavoro.
prendi un libro, ti rivolgi a questi versi
e leggi che qui io m' inginocchio, appoggiando
l' orecchio dove sul tuo petto i muscoli
s' inarcano come grossi volumi che si aprono, in curve di gabbiani,
traversando per le onde del tuo cuore,
e mi passi le mani fra i capelli,
sfilando dalla massa ribelle ciocche
lisce come segnalibri di seta scarlatta,
mi accarezzi le guance come se addolcissi
di cartavelina le pagine
irrigidite, e mi tiri vicino
per leggermi solo dagli occhi, allora vedrai,
in argenteo bianco e nero, te stesso,
seduto al tuo scrittoio, prendere un libro,
rivolgerti a questi versi, e allora, amore,
non saprai chi di noi due legge
ora, chi scrive, e chi è scritto.
***
A UN UOMO SENZA IL SENSO DELL' OLFATTO
La presente è solo per farti sapere :
che il solco più profondo all' angolo della mia mano
ha l' odore di un vecchio banco di scuola,
i nomi incisi a fondo lisciati dal sudore ;
che sotto lo spruzzo del mio costoso profumo
le mie ascelle suonano un tono di basso forte
quanto il rimbombo di un palmo sul timpano;
che l' umida vampata della mia paura è intensa
quanto il sapore di un tubo di ferro, in pieno inverno,
sulla lingua rovente di una bambina; e che qualche volta,
nella brezza, la chioma delicata che ho
sulla nuca, proprio dove appoggeresti
il capo, potrebbe tentennare e sfiorarti le labbra,
rivelare la scia fragile e precisa
di piccole barchette d' origami, a salpare verso il mare.
***
LAMPONI
Il modo in cui non ricordiamo il calore, dimentichiamo
il sudore e di come portavamo una maglia
leggera sulla pelle che bruciava, il modo in cui perdiamo
il sapore del lampone, ogni inverno; ma
brusco all' improvviso viene luglio, la vena
incendia la tela, e da quella luce
- il sole su calde lenzuola stropicciate -
il mondo splendido in cui faremo il nostro ingresso,
che è andata come doveva, è ciò che sai. Non è un proseguimento,
né il modo in cui ce n'eravamo andati, l' ubriacatura, solo
il tuo timoroso protenderti goffo e mezzo soffocato,
le mie mani distese, le nostre dita, intrecciate,
- come il primo accecato ritrarci dal calore
o a denti serrati, semi, un sapore di metallo.
Kate Clanchy Trad . di francesco Saldino
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