Impara a vivere....
Il 26 Ottobre 1965, Paul Celan, in viaggio verso la Provenza, cerca disperatamente di ristabilire un contatto con la moglie Gisèle. Di lì a un mese avrebbe cercato di accoltellarla. Recluso in manicomio, verrà trasferito verso metà febbraio del ' 66, alla Clinica psichiatrica della Sorbona. Da lì, per due mesi, Celan non smette di scrivere : trentacinque poesie che il poeta consegna via via alla moglie, dedicandogliene metà. Così, uscito dalla clinica, si ritrova con un piccolo Canzoniere. Un Canzoniere ribaltato e deformato : se in quello di Petrarca la donna era in cielo e l' uomo in terra, in quello di Celan la donna è in terra e l' uomo in ceppi : oscurato. Ma non è oscurata la sua poesia: questi versi infatti costituiscono una delle sue più belle raccolte, lirica e tragica allo stesso tempo, mortuaria e vitalissima...
Oscurato
il potere delle chiavi.
La zanna governa,
dai resti del cretaceo,
contro l' attimo
mondiale.
***
Non scriverti
tra i mondi,
imponiti alla
varietà dei significati,
confida nella scia di lacrime
e impara a vivere.
***
Erosi
dall' inondante dolore,
amareggiati
tra gli ossequi verbali
eretti, liberi.
Le vibrazioni che ancora
una volta in noi
si annunciano.
***
Nel giro, udito
sproloquiare a vuoto,
con guaito servile
in certe pause -
Ti ridon dietro, e tu,
con presagi in gola,
bocca goffa,
traversi a nuoto il tratto di destino.
Il grido di un fiore
cerca di giungere a esistenza.
***
Netto, laggiù, l' aperto
segno dei ceppi;
anche sciolti gli amanti
dalla radice - cella d' olmo,
Ciò ch'è nero -
forcuto, maturo all' agonia
rialza la voce, il profuso di luce
si avvicina.
***
Non spegnarti del tutto - come altri fecero
prima di te, prima di me,
la casa, dopo la pioggia di boccioli,
dopo
l' abbraccio,
si slarga sopra noi
mentre la pietra
attecchisce,
un candelabro, grande e solo,
s' immerge qui,
capisce ;
al fendersi della vasca
tutta in porfido, come
pullula
di occulto, inevitabilmente,
dove
ora stanno gli occhi aperti,
mattina, mezzodì, di sera, a notte.
Paul Celan da L' Oscurato Trad. di Dario Borso
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