mercoledì 24 settembre 2025

L' OSCURATO DI CELAN

 


                                                                                    Impara a vivere....




Il 26 Ottobre 1965, Paul Celan, in viaggio verso la Provenza, cerca disperatamente di ristabilire un contatto con la moglie Gisèle. Di lì a un mese avrebbe cercato di accoltellarla. Recluso in manicomio, verrà trasferito verso metà febbraio del  ' 66, alla Clinica psichiatrica della Sorbona. Da lì, per due mesi, Celan non smette di scrivere : trentacinque poesie che il poeta consegna via via alla moglie, dedicandogliene metà. Così, uscito dalla clinica, si ritrova con un piccolo Canzoniere. Un Canzoniere ribaltato e deformato : se in quello di Petrarca la donna era in cielo e l' uomo in terra, in quello di Celan la donna è in terra e l' uomo in ceppi : oscurato. Ma non è oscurata la sua poesia: questi versi infatti costituiscono una delle sue più belle raccolte, lirica e tragica allo stesso tempo, mortuaria e vitalissima...




Oscurato

il potere delle chiavi.

La zanna governa,

dai resti del cretaceo,

contro l' attimo

mondiale.



                                             ***


Non scriverti

tra i mondi,


imponiti alla

varietà dei significati,


confida nella scia di lacrime

e impara a vivere.



                                             ***


Erosi

dall' inondante dolore,

amareggiati


tra gli ossequi verbali

eretti, liberi.


Le vibrazioni che ancora

una volta in noi

si annunciano.



                                          ***


Nel giro, udito

sproloquiare a vuoto,

con guaito servile 

in certe pause -


Ti ridon dietro, e tu,

con presagi in gola,

bocca goffa,

traversi a nuoto il tratto di destino.


Il grido di un fiore

cerca di giungere a esistenza.



                                             ***


Netto, laggiù, l' aperto

segno dei ceppi;


anche sciolti gli amanti

dalla radice - cella d' olmo,


Ciò ch'è nero -

forcuto, maturo all' agonia

rialza la voce, il profuso di luce

si avvicina.



                                               ***


Non spegnarti del tutto - come altri fecero

prima di te, prima di me,


la casa, dopo la pioggia di boccioli,

dopo

l' abbraccio,

si slarga sopra noi

mentre la pietra

attecchisce,


un candelabro, grande e solo,

s' immerge qui,

capisce ;

al fendersi della vasca

tutta in porfido, come

pullula

di occulto, inevitabilmente,


dove

ora stanno gli occhi aperti,

mattina, mezzodì, di sera, a notte.




                                   Paul  Celan     da     L' Oscurato  Trad. di Dario Borso



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